25/03/2013 – 18:02 L’esponente ibleo dei renziani si presenta alla città

LE RAGIONI DELLA CANDIDATURA DI MARIO D’ASTA

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“La mia proposta non rappresenta una opposizione alla candidatura del segretario cittadino Peppe Calabrese bensì una opportunità di confronto per il Partito democratico, per il centro-sinistra e per la città”. Queste le parole di Mario D’Asta, esponente ibleo dell’area dei renziani che si propone come scelta alternativa per la poltrona di primo cittadino.

“Le ragioni della mia candidatura – spiega D’Asta – sono le ragioni di chi vuole mettere al centro i problemi e le soluzioni della città di Ragusa. Un contributo che, come quello di Calabrese, viene dato con riserva. Registriamo un Partito democratico non unito, una coalizione di centro-sinistra senza ancora una identità, il tutto perchè si sposta l’asse del ragionamento più sui tatticismi che sui problemi dei ragusani. Noi vogliamo rinnovare la politica partendo proprio dal ribaltamento di questi modi operativi. Vogliamo affermare che c’è una città in ginocchio, che i servizi sociali sono smantellati e vogliamo parlare di proposte innovative e di soluzioni piene di speranza per il futuro”. 

“Comunicheremo attraverso un sito apposito (www.mariodasta.it), questo il modo di stare dentro alla rete, ai social network. Non ci sottraremo neanche al confronto con le piazze e la gente. Per noi è centrale il problema del lavoro, abbiamo infatti individuato alcune strutture preposte come le cooperative. Vogliamo parlare della banda larga, una soluzione che avvantaggerà i cittadini e che farà aumentare la produttività alle imprese. Vogliamo parlare di fonti alternative ed energie rinnovabili, di proposte interessanti per l’agricoltura”.

Spazio anche per i problemi legati all’emergenza idrica, “le cui colpe – sostiene – non devono ricadere sugli agricoltori ma sull’intero sistema ibleo che oggi non è all’altezza dei tempi”.  

“Come medico specializzando in Igiene e sanità pubblica inoltre voglio indicare qual’è la proposta utile a risolvere l’emergenza idrica, ovvero un impianto di filtrazione, un macchinario in grado di privare l’aqua inquinata da tutti gli elementi patogeni. Una proposta quindi risolutiva, da affiancare alla bonifica e alle centrali a biogas.  Vogliamo quindi – conclude D’Asta – che i fondi che arriveranno dalla Regione siano utilizzati per questo”.

Laura Curella