Alle autorità
di pubblica sicurezza di Ragusa,
Polizia di Stato
Sezione Polizia Stradale Ragusa
Compartimento Polizia Postale Sicilia – Sezione Ragusa
Carabinieri
Comando Compagnia Carabinieri
Comando Provinciale Carabinieri
Comando Carabinieri Per La Tutela della Salute
Carabinieri Comando Stazione Ragusa Principale
Polizia Municipale
Esposto
Oggetto: Sicurezza Pubblica, Stress e Salute Pubblica con preghiera di intervento e risoluzione del problema in Via Visconti
Mi permetto di disturbaVi, immaginando da quanti e quali impegni siate presi, per sottoporre alla Vostra attenzione un problema pubblico, segnalatomi da alcuni cittadini, ma che in realtà potrebbe riguardare gran parte della collettività provinciale. Chi Vi scrive è uno Medico, dipendente del Ministero dell’Università, medico in formazione specialistica in Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, che esercita presso l’ASP di Ragusa, che si è deciso a rivolgersi a Voi perché soggetti competenti per la tutela della Sicurezza Pubblica. Chi Vi scrive è anche un Consigliere Comunale neoeletto al servizio del Bene Comune della Nostra Comunità Ragusana
Da tempo sono stati evidenziati i collegamenti fra emozioni negative e salute. Le persone afflitte da problemi psicologici (rabbia, depressione, ostilità, senso di impotenza, solitudine, incapacità di esprimere i sentimenti), corrono molti più rischi di contrarre delle malattie più o meno gravi. Il prof. Herbert Benson, cardiologo ad Harvard, sostiene che lo stress è corresponsabile, in una percentuale che va dal 65% all’ 80%, di tutte le malattie, e non solo di quelle definite psicosomatiche.
Quando siamo sottoposti ad uno stress cronico, o a continue situazioni stressanti che perdurano nel tempo, il nostro sistema immunitario viene indebolito. Questo porta ad una ridotta capacità di resistere a virus, batteri e altri agenti esterni. Inoltre viene compromessa la capacità di riconoscere un tumore allo stato nascente. Come se tutto ciò non bastasse, viene danneggiato anche il sistema cardiovascolare, con una accresciuta vulnerabilità alle cardiopatie e malattie cardiovascolari, a partire dall’ipertensione arteriosa.
Una delle fonti maggiori di stress, peraltro circoscrivibile, è costituita dal rumore. Un forte rumore improvviso, o protratto nel tempo, fa scattare nel corpo la risposta lotta o fuga, la quale fa si che il cervello metta in circolo una serie di ormoni, come il cortisolo o l’adrenalina. In periodi critici questa risposta contribuisce a salvare la vita, ma quando resta lungamente attivata, procura all’organismo dei danni, spesso irreversibili.
Quando si è sotto stress, come chi sta per divorziare, o quando si assiste ad un familiare con una malattia cronica, quando si è sottoposti a mobbing nel posto di lavoro, o quando si deve subire per molte ore al giorno un rumore molesto, come il frastuono dei tubi di scappamento di scooter o di moto di grossa cilindrata non in regola, il corpo reagisce con la risposta lotta o fuga. Alla lunga, gli effetti di questo meccanismo di difesa, saranno nocivi per il corpo e la mente della persona. I ricercatori del “Noise Environmental Burden of Disease, un organismo dell’OMS, hanno calcolato che in Europa, a causa della prolungata esposizione al rumore da traffico, si verifica il 3% delle morti cardiache (210.000 persone).
Il supplemento “ Salute di Repubblica” del 29/05/2008, elenca una serie di ricerche che mettono in evidenza le conseguenze dell’esposizione prolungata al rumore: danni al cuore e alle arterie, al sistema digestivo, a quello riproduttivo, immunitario e respiratorio. Lo stress è corresponsabile dell’insorgenza o dell’aggravamento delle malattie autoimmuni, nelle quali l’organismo aggredisce i propri organi e tessuti. Diabete giovanile, malattie della tiroide, artrite reumatoide, sclerosi multipla, morbo di Crohn, sono alcune di queste malattie.
Porgo le mie scuse se mi sono dilungato sugli aspetti nocivi dello stress, ma mi sembra importante evidenziare la necessità di evitare di trovarsi in situazioni che possano farci ammalare: ci si deve pur difendere, in qualche modo
I residenti, di cui sopra, abitano in via L. Visconti, e le stanze, in particolar modo la stanza da letto di un residente affaccia sulla via Almirante, che da alcuni anni, è diventata un velodromo. Nell’arco delle 24 ore, dei ragazzi di 15-17 anni si arrogano il diritto di decidere quando le famiglia debbano riposare, dormire, stare in santa pace dopo una giornata di lavoro o vedere la tv senza alzare troppo il volume. Questi giovani, dal pomeriggio alla notte, stazionano con le loro motociclette in via Visconti, vicino ad un cassonetto della spazzatura. Dopo, cominciano i raid, le corse e le urla, che si protraggono fino a notte inoltrata. Da qualche tempo, come se non bastasse, passano autobus di linea e autocarri con o senza rimorchio, non proprio silenziosi, in questa strada stretta e a doppio senso di circolazione. Essendo vicinissima alla scuola media “Quasimodo”, la via Visconti diventa spesso luogo di posteggio in periodi di elezioni, esami, ricevimento genitori e altre circostanze. Per cui, aumenta la confusione. Recentemente, i residenti si sono rivolti al Comandante della Polizia Urbana, il quale ha prontamente e gentilmente risposto che avrebbero inviato delle pattuglie a controllare. Ma è chiaro che non è facile “pescare” sempre i ragazzi quando scorrazzano con i loro mezzi schiamazzando. Tempo uno deo residenti ha trovato un casco gettato via all’interno dello spazio della proprio abitazione.
Naturalmente i vigili urbani sembra che non possano intervenire di notte. Le proposte avanzate dai cittadini residenti di quelle zone, da me condivise, per tutelare la salute dei cittadini , potrebbero essere quelle di dotare gli agenti di fonometri, atti a controllare i tubi di scappamento non in regola, che sono tra i responsabili maggiori del disturbo della quiete pubblica. Ovviamente ci rimettiamo alla Vostra Competenza
Sono e siamo consapevoli consapevoli che le Forze dell’Ordine e i VVUU possano avere gli organici sottodimensionati e che mancano forse anche le risorse per la benzina. Siamo altresì sicuri che con dei controlli casuali, si possa applicare il principio preventivo e pedagogico del “colpiscine uno per educarne cento”. E se, cme probabile, si diffondesse la voce che vengono sanzionati coloro che non rispettano le leggi, allora pensiamo, come probabile, che costoro potrebbero mettersi in regola. Il quesito diventa uno e semplice: ”Perché, se la passano sempre “liscia”, dovrebbero spendere dei soldi per adeguare i loro mezzi, o sprecare i denari che hanno impiegato per “elaborare” le motociclette?”, oppure ancora, viene spesso da chiedersi “perché si multa un ragazzo senza casco, o un automobilista senza le cinture di sicurezza allacciate, e si lascia andare impunemente uno con la marmitta non in regola?”
Il danno potenziale, nel primo caso riguarda solo la sua salute, mentre nel secondo caso, come ho cercato di evidenziare, il danno potenziale riguarda molte persone, costrette a subire il quotidiano frastuono. Forse molti cittadini pensano che non si possa fare nulla per sconfiggere i rumori molesti, per cui li accettano passivamente, rischiando alla lunga, di ammalarsi.
Mi chiedo, e ci chiediamo con i residenti quale differenza ci sia tra chi brucia la plastica all’aperto e chi massacra i timpani e il sistema nervoso delle persone. Mi pare che entrambi siano degli inquinatori, e che da quello che si è visto, l’inquinamento acustico non sia meno dannoso di quello ambientale.
Ci rifiutiamo di pensare che non si possa fare nulla per rendere la nostra Città e la nostra Provincia in luoghi più vivibili, dove la gente possa godersi le proprie case, costate soldi e fatica, senza essere invasi dal rumore e senza che nessuno faccia irruzione a casa nostra. Ma soprattutto, che non si possa tutelare la salute, sia fisica che mentale dei cittadini.
Scusandomi per la prolissità della presente, mi permetto di chiedere un Vostro autorevole intervento per cercare di contrastare questo fenomeno.
Mi permetto di ribadire ancora una volta che non è solo un fattore di “fastidio” o di “disturbo” privato, ma anche un fatto di salute pubblica.
Quindi non posso che auspicare da Medico e da Consigliere Comunale che quanto sopra scritto (in allegato altri documenti scientifici) che possa esserci un Vostro Pronto Intervento, chiaramente programmato, al fine di risolvere un problema inanzitutto di Sicurezza Pubblica data al presenza di motorini “non in regola” e dall’altra il problema di Salute Pubblica, nel caso specifico di inquinamento acustico.
Col seguente esposto, cioè con questa segnalazione alla Vostra Autorità di Pubblica Sicurezza del suddetto dissidio privato, si richiede all’autorità di intervenire per comporre il contrasto.
Rimango a disposizione per la risoluzione del problema.
Rispettosi e Cordiali Saluti
Ragusa 14-09-2013
Dott. Mario D’Asta
Consigliere Comunale
3208350566
Documento 1
–>
Igiene ambientale |
L’inquinamento acustico. oppure cfr index visita
L’inquinamento acustico è causato da un’eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata intensità. Questo può avvenire in città e in ambienti naturali. La legge n. 447/1995 art. 2 fornisce la definizione di inquinamento acustico: “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”. |
L’inquinamento acustico può causare nel tempo problemi psicologici, di pressione e di stress alle persone che ne sono continuamente sottoposte. Le cause dell’inquinamento acustico possono essere fabbriche, cantieri, aeroporti, autostrade, circuiti per competizioni motoristiche,Passiamo ora a considerare i limiti di tolleranza del rumore, traendone poi le dovute conclusioni generali, ma soprattutto particolari riferite cioè all’ambiente scolastico.
Distinguiamo nell’ambiente di vita l’esistenza di varie zone di rumorosità:…a) una zona tranquilla, che va da 0 decibel a 35 decibel, come intensità; trattasi di rumori trascurabili;
b) una zona di media rumorosità, compresa tra 35 e 55 decibel, in questa zona vi sono rumori i quali sono tollerabili, cioè non danno fastidio, pur essendo più intensi dei primi ;
c) una zona di fastidiosa rumorosità: da 55 a 90 decibel. In questa zona i rumori sono certamente fastidiosi e probabilmente nocivi;
d) una zona di rumorosità patologica: oltre i 90 decibel. In questa zona i rumori sono certamente nocivi.
Per il nostro studio sull’acustica in un edificio scolastico e nell’aula in particolare interessano essenzialmente le zone di media rumorosità e di fastidiosa rumorosità; perché vi sono compresi i rumori provocati da sorgenti di ordinaria presenza della nostra vita quotidiana:
– la voce sussurrata è intorno a 20 decibel;
– nelle case private di abitazione si registra una rumorosità intorno a 40 decibel;
– la voce conversata, in edifici di media rumorosità, è intorno a 50 decibel;
– le strade a traffico intenso sono sugli 80 decibel;
– la voce gridata è sui 90 decibel.
I danni da rumori
I danni provocati dai rumori, contro i quali si di combattere in tutto il mondo, poiché il progresso, troppo, in questo campo ne crea sempre nuove sorgenti, sono essere di ordine sia psichico, sia fisico,sia psico-motorio.
I danni di ordine fisico riguardano in primo luogo la funzione uditiva (reversibili ed irreversibili) e poi anche l’apparato vestibolare ed il sistema nervoso.
Va ricordato però che secondo la maggior parte dei ricercatori il rumore, in generale, se a livelli non traumatizzanti ,. non incide sul rendimento del lavoro mentale o muscolare perché l’uomo compensa volontariamente o involonta-riamente questo disturbo (TIZZANO).
II primo danno fisico provocato dal rumore è ovviamente sull’apparato uditivo e sui suoi collegamenti centrali: va dall’affaticamento reversibile al danno irreversibile. .
Nella scuola, come ricorda opportunamente MACCOLINI, ci troviamo di fronte ad esigenze particolari, poiché l’istruzione consiste in gran parte in scambi di parola e di ascoltazione, che è utile non siano disturbati, mascherati o distorti da rumori. Altre attività scolastiche (musica, conferenze, insegnamento lingue, etc.), richiedono addirittura locali correttamente condizionati in senso acustico. Vi sono poi i danni provocati dal rumore su altri organi di senso (funzione visiva, etc.) e sul sistema nervoso, con turbamento dello stato fisiologico” dell’organismo. L’influenza sul sistema nervoso arriva al punto che, come la musica’ può far soffrire o gioire, piangere, ridere, etc, far sussultare per sofferenza acuta, etc, anche il rumore può modificare negativamente il nostro stato psichico. Ciò è dovuto al collegamento del sistema di proiezione acustica con altri sistemi psico-sensoriali.
Inoltre si possono avere influenze anche sulla pressione arteriosa e sull’apparato cardio-vascolare in genere, sul sistema neuro-endocrino, inibizione della secrezione gastrica, nausea, vomito, etc.
La patologia da rumore si concretizza, addirittura, in una sindrome chiamata “sindrome da rumore”, considerata come reazione di difesa del nostro organismo.
Gli effetti del rumore sul sonno (cfr insonnia) sono diversificati. Il rumore può provocare:
- difficoltà e ritardo nell’addormentamento;
- incubi e sogni con componente ansiosa;
- un allungamento dei tempi di addormentamento;
- risvegli nel corso della notte;
- una diminuzione temporale di certi stadi del sonno;
- la degradazione della qualità del sonno per il cambiamento di stadi profondi in stadi leggeri;
- sonnolenza diurna.
Livelli sonori consigliati
Secondo gli esperti dell’habitat dell’O.M.S. (1961), in un abitato salubre l’intensità di rumore di fondo dovrebbe essere inferiore a 40-50 decibel. Questa intensità consente di tenere una conversazione normale che ha un livello sonoro di 60 dB. L’assenza di rumore è importante specie durante lo studio, il riposo ed il sonno; i locali più tranquilli della casa devono essere riservati a questi usi; qui l’intensità sonora non dovrebbe superare i 30 dB. E’ noto però che in pratica, nelle scuole, come nelle case, è impossibile raggiungere questi livelli, che si hanno ad es. a Bologna soltanto nei quartieri residenziali più lontani dalle strade di grande traffico e solo per qualche ora della notte e limitatamente alle camere da letto (TARTARINI, BATTIATI e Coli.); nell’aggregato urbano nelle ore diurne il livello sonoro si aggira sugli 80-100 dB (FACCHINI e TARTARINI).
Fra gli studi in materia ricordiamo quelli di FACCHINI, in scuole di Palermo, nel 1962: la situazione fonica di aule di classe ben costruite, secondo le norme vigenti in Italia, a finestre chiuse e scolari presenti corrispondeva a valori di 70-80 dB. E ‘ opinione degli specialisti che il livello di frastuono del luogo ove ha sede l’edificio scolastico non deve superare i 70 dB. Nelle città, il rumore stradale tocca ormai stabilmente in molti posti 80-90 dB, ed il livello di fondo delle aule, come registrato a Ferrara e Rovigo, in ore diurne, si è stabilizzato in molti edifici sui 70-80 dB.
In simili condizioni il rendimento del lavoro scolastico è danneggiato evidentemente. Anche i rumori vanno assumendo sempre maggiore rilevanza nei nuovi edifici scolastici, date le scarse proprietà fonoisolanti dei materiali edilizi attuali.
A conforto dell’importanza della lotta dei rumori nella scuola, interviene 1’audiologia secondo la quale il trauma acustico (danno acustico da rumore), che è dannoso per tutti, lo è più particolarmente nelle età giovanili fino ai 30 anni circa; nei giovani esso è più dannoso perché vi è una reattività maggiore che non negli anziani. Questi ultimi, infatti, hanno una reattività più calma e, quindi, riescono a difendersi meglio. Pensiamo al fanciullo, in cui l’organo percettivo specifico dell’udito è in via di perfezionamento anatomico e funzionale, ed intuiremo quale enorme gravità di danni possano causargli i rumori.
oppure cfr index visita
Documento 2
Il rumore più molesto? Per i fiorentini è quello dei motorini (truccati)
Eugenio Massai Martedì 27 Novembre 2012 09:01
Motorini con le marmitte modificate e clacson: questi i rumori “urbani” più molesti per i fiorentini, almeno secondo un’indagine del Centro studi e documentazione Direct Line.
MOTORINI MA NON SOLO. Quando si parla di traffico si pensa solitamente alla qualità dell’aria che respiriamo, ma c’è anche un altro fattore da tenere in considerazione: l’inquinamento acustico. Spesso causa di stress, a volte sottovalutato, l’inquinamento acustico viene percepito dal cervello e non sempre ci si accorge dei danni che può causare. Quali sono dunque i rumori più fastidiosi in un centro abitato? Il Centro Studi e Documentazione della compagnia di assicurazione online Direct Line ha posto la domanda direttamente agli abitanti di Firenze, scoprendo che secondo più di 4 fiorentini su 10 (41%) i principali responsabili dell’inquinamento acustico urbano sono i motorini, soprattutto quelli in circolazione con le marmitte modificate. Al secondo posto nella classifica dei rumori molesti il 20% del campione ha scelto il clacson, specialmente in occasione di tratti di strada particolarmente trafficati e nelle ore di punta. Sul podio, anche se sul gradino più basso, le motociclette di grossa cilindrata, che infastidiscono il 10% degli intervistati.
LA CLASSIFICA. Seguono in questa particolare classifica gli antifurti: utili e apprezzati dissuasori contro i ladri, ma troppo rumorosi durante la notte secondo il 10% dei fiorentini, mentre l’8% è disturbato dalle sirene dei mezzi di emergenza (2%), e il 6% lamenta il fastidio provocato dal rumore del traffico stradale intenso. Meno percepiti come rumori molesti risultano essere lo sferragliare sulle rotaie dei tram di vecchia generazione (3%) e il rumore provocato dallo svuotamento della raccolta del vetro (2%)
IN ITALIA. L’indagine di Direct Line guarda anche oltre Firenze: i motorini disturbano in maggioranza i veronesi (47%) mentre le sirene di mezzi di soccorso rientrano nei casi di inquinamento acustico peggiore per l’8% dei palermitani. Torinesi e fiorentini (3%) sono tra coloro che lamentano maggiormente lo stridio dei tram su rotaia nel centro storico, mentre per ben il 10% dei cagliaritani e il 9% dei milanesi il momento della raccolta del vetro viene considerato il peggiore. Romani (15%) e bresciani (10%) sono invece coloro che risultano più infastiditi dal passaggio di motociclette di grossa cilindrata. Nessuna particolarità viene rilevata dai bolognesi: all’ombra delle due torri è infatti il traffico automobilistico in generale a rompere i timpani al 22% dei cittadini.
INQUINAMENTO ACUSTICO. “Spesso l’inquinamento acustico viene sottovalutato, tanto che nelle grandi città, dove rumore e caos sono all’ordine del giorno, non ci si fa quasi più caso – commenta Barbara Panzeri, direttore marketing di Direct Line – è importante invece riflettere sulle conseguenze che rumori forti possono causare nella vita quotidiana e soprattutto su grado di attenzione alla guida, per esempio suonare il clacson mentre si è in coda può irritare e distrarre i guidatori. Bisogna invece sempre tenere i sensi all’erta mentre si è al volante, infatti rumori improvvisi, bruschi e di decibel elevati possono influire negativamente sulla concentrazione”.
notizie simili
- Vogue Fashion Night, ecco come cambia la mobilità
- Protestano i bus turistici: traffico in tilt. Bonaccorsi: ”E’ vergognoso”
- Vacanze addio/1. E a Firenze tornò il traffico lungo le strade
- Piazza Stazione e via Valfonda ”aperte” nei giorni festivi e prefestivi
- Butta in terra e danneggia quaranta motorini in centro: arrestato
- Oggi e domani previsto traffico intenso in uscita dalla città: l’invito del Comune
- Due gravi incidenti a Firenze: traffico in tilt dalla Fortezza in uscita dalla città
- Martedì scatta Pitti: ecco il piano della mobilità
- La A11 Firenze-Pisa Nord chiusa per cinque giorni
- Maltempo, Ss 12 bloccata a Bagni di Lucca
Ultimi video inseriti
E’ tempo della prima campanella: scatta il nuovo anno scolastico
Cominciato il nuovo anno scolastico: al liceo artistico di Porta Romana era presente l’assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Firenze Giovanni Di Fede.
Sfoglia tutte le gallerie fotografiche
RUBRICHE SPORT
Edizioni Bunker s.r.l.
Sede legale piazza E. Artom 12
Sede operativa via G. dalle Bande Nere 24
Tel. 055.6585939
email. info@edizionibunker.it
P.Iva C.F. e Registro imprese 06381110482
REA Firenze 623760 cap. soc. 10.000 euro
Redazione
Per scrivere alla redazione: redazione@ilreporter.it
Edizioni cartacee
Documento 3
Guerra non violenta ai centauri incivili
Menu principale
I Verdi a Montagna: «Il rumore delle moto uccide» – Parte I
Questa voce è stata pubblicata il settembre 5, 2011, in Inquinamento acustico, Qualcosa si muove con tag Appa, Brigitte Foppa, Hans Heiss, Montagna, normativa, Statale delle Dolomiti, Trentino Alto Adige, val di Fiemme, Verdi. Aggiungi ai segnalibri il permalink. 5 commenti
Non mi stancherò mai di ribadire come il problema dell’inquinamento acustico sia sottovalutato e raramente preso nella dovuta considerazione. Probabilmente lo stesso valeva alcuni decenni fa per l’inquinamento atmosferico: qualcuno già denunciava “vanamente” il problema in tempi non sospetti, ma ci sono voluti i dati concreti come il buco nell’ozono, i valori della CO2 e delle polveri sottili, il sovraccarico delle discariche ecc perché si prendesse seriamente il problema. E ancora oggi, con le palesi conseguenze di un sistema di consumo fuori da ogni logica del buon senso, si fa (aldilà degli specchietti per le allodole) ancora poco o nulla. Per quello che riguarda l’inquinamento acustico invece siamo letteralmente all’età della pietra. Ancora non si è capita la gravità e la serietà del problema ed io, molto modestamente, mi ritengo (per quello che vale) uno dei pochi che denunciano la questione. Magari fra qualche decina d’anni potrò dire “ve l’avevo detto” ma sarà comunque una magra consolazione.
Dicevo che il problema raramente viene preso in considerazione. Ovviamente l’eccezione non poteva che venire da una delle regioni più civili, avanzate e sensibili al problema dell’inquinamento: Il Trentino. Non è un caso.
I Verdi a Montagna: «Il rumore delle moto uccide» (cliccare sul link per leggere l’articolo)
[…] Il punto di partenza dell’offensiva contro i centauri è uno studio dell’Appa (l’Agenzia provinciale per l’ambiente) del 2007 che riguarda proprio la Statale che porta in val di Fiemme. «Il picco registrato al passaggio di una motocicletta – spiega Brigitte Foppa, portavoce dei Verdi e consigliere comunale a Bolzano – è stato di 107 decibel, ma la media è di 80. Ciò significa che i valori consentiti, 55 decibel di giorno e 45 di notte, vengono ampiamente superati». […]
Ma non c’è niente di strano, tutto sommato 80 dB rilevati sono anche poco rispetto a quello che si sente in giro. Se non mi sono documentato male la legge prescrive quanto segue per i veicoli a motore a due ruote:
I rumori prodotti dai veicoli a motore a due ruote (motocicli) sono ormai da tempo limitati da direttive comunitarie (direttiva 78/1015) che prevedono una riduzione in più fasi. L’ultima di tali fasi è entrata in vigore nel 1993/1994. I valori limite che essa fissa sono 75 dB(A) per le moto di cilindrata inferiore a 80 cm3, 77 dB(A) per quelle di cilindrata compresa fra gli 80 e 175 cm3 e 80 dB(A) per le moto di cilindrata superiore a 175 cm3. (fonte http://www.europarl.europa.eu/factsheets/4_9_5_it.htm)
E’ ovvio che la media tra chi con buon senso produce 60 dB, chi produce in modo scriteriato 120 dB e chi si mantiene prudentemente al limite dei termini di legge degli 80 dB risulterà attorno agli 80 dB. Non capisco come si possano prevedere 45 / 55 dB ? Non sto dicendo che questi due valori siano troppo bassi, anzi, secondo me sono corretti. Dico invece che sono troppo alti i valori consentiti alle case costruttrici (75 – 80 dB). Ma il problema maggiore è la ben nota la prassi dell’aftermarket fra i motociclisti per ottenere il sound desiderato.
[…] Le auto, in una giornata caratterizzata da traffico intenso per gli arrivi e le partenze dei turisti, oscillavano tra i 50 e i 60 decibel e le moto, in particolare proprio le Harley in accelerata, sfondavano regolarmente gli 80 decibel. In realtà gli stessi bikers sanno bene che sono in grado di arrivare fino a 126. […]
Se si fa riferimento alla fonte normativa sopra citata si legge quanto segue:
La direttiva di base del Consiglio relativa al livello sonoro ammissibile e ai dispositivi di scappamento dei veicoli a motore (70/157) si applica a tutti i veicoli in grado di superare la velocità di 25 km orari.
- Per le autovetture è fissato un valore limite del livello sonoro ammissibile di 77 dB(A) che dal 1995/96 è stato ridotto a 74 dB(A). Ciò corrisponde ad una diminuzione del 50% della potenza sonora; in altre parole due auto della prossima generazione faranno assieme lo stesso rumore prodotto da un’auto di oggi. L’evidente abbassamento del livello acustico degli autoveicoli è comunque in parte annullato dall’aumento del numero e dai chilometri percorsi dalle auto, come pure dall’aumento del numero dei veicoli più pesanti e più potenti.
- Il valore limite deciso dalla CE nel novembre 1992 per gli automezzi pesanti è pari a 80 dB(A). Questo automezzo “silenzioso” sarà quindi il veicolo usato di norma per il trasporto delle merci sulle strade europee. A partire dal 1995/1996 nel traffico urbano – tenuto conto dei limiti sonori e delle procedure di misurazione – 25 autocarri del nuovo tipo produrranno lo stesso rumore provocato da un solo autocarro all’inizio degli anni ’80. A partire dal 1994, i camion che rispettano i limiti stabiliti dalla nuova direttiva CE possono portare un contrassegno particolare, con una notevole semplificazione dei controlli sulle disposizioni che riconoscono determinati vantaggi a chi usa autocarri meno rumorosi. Ciò è importante soprattutto in relazione al divieto di circolazione notturna (dalle 22.00 alle 05.00) su tutte le autostrade e le strade statali austriache, dal quale sono esclusi gli autocarri “silenziosi” (valori limite: 78 dB(A) per gli autocarri con potenza inferiore a 150 kW e 80 dB(A) per gli autocarri con potenza superiore a 150 kW).
Alla luce di quanto esposto sottolineo nuovamente come le auto oscillino tra i 50 ed i 60 dB (molto al di sotto dei 74 dB consentiti), mentre le moto sfondano regolarmente gli 80 dB (e non solo quelli), cioè la stessa soglia consentita per i mezzi pesanti. Se qualcuno trova logico tutto questo…???
Qualcuno potrebbe ribattere che le moto (almeno gran parte di esse) sono effettivamente causa di inquinamento acustico, ma non sono l’unica causa. Certamente, nessuno lo nega. E’ importante sottolineare però che nel caso delle moto si tratta di una decisione e non di una conseguenza indesiderata. Nell’ambiente motociclistico c’è il culto del “sound” del motore. Ci sono anche motociclisti sostenitori del silenzio ma, pur avendo tutta la mia stima, sono e rimangono una percentuale irrisoria. In pratica si ricerca il rombo perché …”una moto che non fa rumore non è una moto“, e poi per loro “non è rumore, è musica”. Si può dire lo stesso per le altre cause di inquinamento acustico? Un aereo fa rumore perché, ad oggi, non può funzionare in altro modo. Non ci sono compagnie aeree che cercano un sound del motore, anzi, con i noti problemi di vicinanza di alcuni paesi agli aeroporti e le conseguenti proteste dei residenti, penso sarebbero ben lieti di avere motori silenziosi. Lo stesso vale per elicotteri e camion. Le case automobilistiche invece fanno a gara per chi produce il motore silenzioso puntando addirittura su questo elemento come strumento di marketing. Esattamente all’opposto delle case costruttrici di moto.
Tanto per completare il quadro, siccome so perfettamente con che tipologia di mentalità ci si va a scontrare, sottolineo come i problemi di rumori condominiali, dei concerti allo stadio ecc siano un capitolo a parte che non c’entra assolutamente NULLA con quanto sto esponendo.
In conclusione sottolineo come sia assolutamente incivile e senza senso il provocare del rumore INUTILE, GRATUITO, ed INGIUSTIFICATO, scorazzando in moto per il proprio esclusivo piacere personale.
Ma la maggior parte di coloro che causano questi problemi alla società non si rendono neanche minimanente conto del problema. Per loro il problema sono le pattuglie che li guardano storto e non si sono nenache mai chiesti il motivo. Leggendo commenti riferiti a questa problematica sembra che siano delle vittime perseguitate riferendosi alle forze dell’ordine come a degli spietati aguzzini che non hanno nulla di meglio da fare. Non capiscono che se ci sono i controlli è perché i residenti si lamentano e li richiedono! Ma poi tanto… non è rumore, è musica! E cosa vuoi di più di un perenne concerto in “brum brum maggiore” sotto casa?
P.S per evitare preventivamente incomprensioni varie, invito i centauri di turno risentiti da quanto ho scritto che volessero inviare commenti di protesta a leggere prima FAQ e Moderazione dei commenti.
Condividi questo post
5 pensieri su “I Verdi a Montagna: «Il rumore delle moto uccide» – Parte I”
- Adriano Esposito scrive:
settembre 6, 2011 alle 7:48 am
Parole sante… che poi bisogna proprio avere problemi di autostima per sentire il bisogno di fare rumore su una motocicletta…
- Michele scrive:
Ciao, finalmente un articolo interessante sull’argomento.
Io ho 35 anni, non 70, ma sono comunque disturbato e torturato quotidianamente da orde di ragazzini a bordo dei loro trial o simili.
Ho quindi deciso di intraprendere una battaglia nel mio comune, che è Bergamo – magari anche tramite le associazioni ambientaliste.
Secondo te vale la pena fare una mobiliitazione a livello comunale (ciascuno nel suo) o è piuttosto un problema normativo e dunque nazionale?
Grazie
- bastamoto scrive:
Gent.mo Michele,
La sensibilità non ha età. Sono in molti ad essere disturbati o torturati da questo fenomeno. Purtroppo il problema non viene preso nella dovuta considerazione da chi di dovere: dalle forze dell’ordine che spesso e volentieri invece di chiudere solo un occhio chiudono anche le orecchie e dalle istituzioni che non fanno assolutamente nulla per porre rimendio. Ovviamente il problema è nazionale, per cui secondo me bisogna agire su più livelli. Sicuramente ogni protesta, per quanto piccola, è utile. Ben vengano le iniziative locali. Ma non bastano. Bisogna portare il problema alla ribalta delle cronache nazionali e per fare questo non sono sufficienti le proteste locali. Lo scopo di questo blog è proprio questo, un ponte di comunicazione, un catalizzatore di proteste contro questo fenomeno che non ha senso di esistere in un Paese che si proclama civile. Ho affrontato questo aspetto nell’ultimo post: http://bastamoto.wordpress.com/2011/09/22/il-diritto-al-silenzio/#more-2039
Bisogna sollevare quella massa inerte di persone che accettano tutto questo con rassegnazione. Solo allora le forze dell’ordine e le istituzioni non potranno esimersi dall’agire. Le iniziative locali sono un primo passo necessario, ma se non si va oltre sono inutili.
cordiali saluti,
Bastamoto
- michele scrive:
Buongiorno,
Grazie per la sua sollecita risposta.
Devo tuttavia porgerle una domanda più tecnica: i controlli e le eventuali sanzioni da parte della polizia stradale riguardano l’assetto del motore, e dunque la potenzialità a emettere decibel, o piuttosto il rumore effettivamente emesso? Nel secondo caso, suppongo che la senzione presupponga che la pattuglia stradale possieda sempre il misuratore di decibel. In secondo luogo, è vero che rivenditori e meccanici consenzienti accettano di togliere il silenziatore dalle moto vendute?
Ad ogni modo, ritengo che si dovrebbe cominciare a pretendere che le amministrazioni facciamo applicare il limite dei 75/80 dc.
La modifica normativa sull’abbassamento di tali soglie, se capisco bene, dovrebbe invece avvenire a livello di Parlamento Europeo; ma le due cose potrebbero andare di pari passo.
Grazie, cordiali saluti
Michele
- bastamoto scrive:
ottobre 16, 2011 alle 10:04 am
Buongiorno Michele,
desidero innanzitutto scusarmi per il ritardo nella risposta. Vengo subito al dunque: per quanto ne so la situazione è la seguente: esiste una normativa europea recepita dall’Italia che è la seguente: http://www.europarl.europa.eu/factsheets/4_9_5_it.htm
Vengono in pratica definiti i limiti di rumorosità dei diversi tipi di veicoli. Credo però che ci si riferisca più all’omologazione dei veicoli che verranno prodotti. In circolazione ci sono però anche veicoli datati che non rispettano questa norma e che sono soggetti a valori più elevati. In generale la situazione non è molto chiara ma sto cercando di approfondire. Tornando alla Sua domanda ci sono due questioni distinte: la prima è appunto l’omologazione del mezzo, che deve quindi rispettare all’uscita dalla fabbrica i limiti previsti. L’altra questione riguarda il rumore effettivamente emesso dal mezzo nel corso del suo utilizzo. E’ ben nota la pratica dell’aftermarket della manomissione degli scarichi (in genere l’asportazione del dBKiller) per ottenere un sound (così lo definiscono loro) più soddisfacente. Per cui le sanzioni possono riguadare da una parte la manomissione irregolare del veicolo con componenti non omologate, e questo interessa qualunque componente del mezzo, dallo specchietto, al porta targa agli scarichi, dall’altra il livello di dB effettivamente emesso dal veicolo che è rilevabile solo ed esclusivamente con il fonometro. Potrebbe trovare interessante a questo proposito questo articolo: http://www.comune.gubbio.pg.it/Index.aspx?idnews=13483&idsottosito=30
Certamente ci sono rivenditori compiacenti che praticano elaborazioni aftermarket per venire incontro alle esigenze dei motociclisti in termini di prestazione e sound del motore. Spesso però sono gli stessi motociclisti a togliere il dBKiller e a praticare modifiche varie, ovviamente irregolari.
Sulla questione normativa, come Le ho già detto sto ancora approfondendo la questione e pubblicherò un post dedicato appena avrò il quadro completo.
cordiali saluti,
BastaMoto
Lascia un Commento
Inizio modulo
Fine modulo
Navigazione articolo
« Invasione di centauri: proteste in collina
I Verdi a Montagna: «Il rumore delle moto uccide» – Parte II »
Inizio modulo
Cerca
Fine modulo
Segui BastaMoto su:
Errore: Twitter non ha risposto. Aspetta qualche minuto e aggiorna la pagina.
Sottoscrizione Email
Inizio modulo
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail.
Fine modulo
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001
Archivi
- agosto 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- ottobre 2010
- settembre 2010
- agosto 2010
- luglio 2010
- giugno 2010
- maggio 2010
- aprile 2010
- marzo 2010
- novembre 2009
- ottobre 2009
- settembre 2009
Blogroll
- AIFVS
- Chi protesta
- Ecoblog
- Ecoo
- Lotta al degrado
- Migliora Torino! Sito di lotta al degrado
- Missione Rumore
- Stradelandia
- Terra Nauta
- Vivi la strada.it
Inquinamento acustico
Top Posts
Posts | Pages | Comments
All | Today | This Week | This Month
- There are no rated items for this period.
Blog su WordPress.com. The Fresh & Clean Theme.
Iscriviti
Segui “BastaMoto”
Inizio modulo
Ricevi al tuo indirizzo email tutti i nuovi post del sito.
Fine modulo