Firma questa petizione sulla scuola: annullate il furto di 150 euro dallo stipendio dei docenti….di Mila Spicola

  • A Al Premier Letta e ai Ministri del Governo in carica,

Questa petizione sarà consegnata a:

Al Premier Letta e ai Ministri del Governo in carica,

Al Premier e ai Ministri del Governo: annullate il furto di 150 euro dallo stipendio dei docenti

A:
Al Premier Letta e ai Ministri del Governo in carica,
Perchè state togliendo 150 euro al mese ai docenti?

Con una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze si comunica che verranno trattenuti dalle buste paga dei docenti 150 euro al mese a partire dalla busta paga di Gennaio. Si tratta degli scatti di anzianità del 2013, cioè il Governo si riprende gli aumenti giustamente percepiti.

(la nota: http://2.flcgil.stgy.it/files/pdf/20131230/nota-mef-157-del-27-dicembre-2013-noipa.pdf )

chiediamo che questa nota venga immediatamente annullata.

La beffa è che tali scatti erano stati promessi come conseguenza del taglio del Fondo di Funzionamento delle Scuole, taglio contro cui molti di noi docenti avevamo protestato perchè sospettavamo che, tolte alla Scuola, quelle somme non sarebbero state investite per la Scuola.

Molti di noi avremmo preferito fare sacrifici, rinunciare agli scatti e mantenere intatto il Fondo di Funzionamento, visto che era già esiguo anche perchè, conoscendo le dinamiche, avevamo previsto l’inganno. Puntalmente è accaduto e adesso assistiamo alla grottesca scena della decurtazione delle somme già pagate ai docenti nel 2013 provenienti da quei tagli.

L’atto vergognoso di farsi restituire, anzi, peggio, decurtare “con rate mensili di 150 euro”soldi promessi, dovuti, perepiti e spesi da docenti che percepiscono meno di 1.500 euro non può passare sotto silenzio e non può essere accettato dal mondo della Scuola.

Siamo in Italia o a Malta? Da quando si mette mano agli stipendi in questo modo? E questo silenzio colpevole a cosa è dovuto? E’ un furto?

Saremmo, abbiamo fatto e siamo pronti a fare sacrifici per il Paese e per la Scuola, ma non così, visto che sono soldi sottratti alla Scuola, sottratti ai docenti e spariti negli altri mille rivoli delle spese intuili, frantumate e definite con logiche che non condividiamo.

E’ un dovere difendere la dignità del lavoro e il diritto al giusto salario. Il nostro salario è ingiusto da decenni, ma vedersi persino rubare parte dello stipendio in questo modo è un’offesa precisa e mirata e non corrisponde ai propositi dichiarati di un Governo che si era insediato con la promessa del “nessun taglio alla scuola”.

Beh, la stupidità non fa parte della nostra categoria. Sono la dignità e il senso di responsabilità dei lavoratori della Scuola, quelli che non ci fan rovesciare i cassonetti, non la stupidità e mi pare che in quest’equivoco ci cadano in troppi. Vogliamo credere di vivere e di costruire nelle classi un Paese che rispetta e agisce sulle basi della dignità e del senso di responsabilità.

Siamo certi che il Paese è con noi se diciamo di pretendere dal Governo quel rispetto dei diritti e dei doveri costituzionali e di cittadinanza, – e quello dei lavoratori lo è – , che noi docenti testimoniamo e trasmettiamo ai nostri allievi. E siamo stanchi di vedere contraddetti valori, diritti e doveri costituzionali persino dalle Istituzioni che dovrebbero difenderli.

Ci chiediamo se i “diritti acquisiti” di cui tanti si riempono la bocca oggi non vengano messi in campo per salvaguardare privilegi non più sostenibili e non il giusto. Ci chiediamo come sia possibile assicurare la salvaguardia di stipendi fino a quindici volte maggiori e decurtare in proporzioni inaccettabili stipendi miseri. Per carità, il giusto sia giusto. Ma non facciamo passare per giusto l’ingiusto. Se la domanda è retorica, se qualcuno ci scambia per idealisti conservatori, quando vogliamo difendere il giusto e i diritti, allora siamo esattamente nel Paese che non vogliamo e che non corrisponde ai valori della Scuola e della Costituzione.

La forbice tra i privilegi di alcuni e i diritti offesi dei troppi che devono farsi carico anche di quei privilegi ormai è la misura dell’inciviltà e anche fosse solo per principio noi faremo battaglia ferma. Con modi civili, ma battaglia ferma.

La scuola è l’unico segno più del 2013 nel comparto pubblico a fronte di una totalità di segni meno negli altri settori del pubblico. Eppure i dirigenti di altri fallimentari settori dello Stato percepiscono premi di produttività ingenti, anche per “leggere le mail”. Ripeto, nessuno è stupido, e tutti lo sanno, ma troppi sono in malafede nel voler mantenere tali follie insostenibili e immeritate.

Quello nella scuola è un segno più grazie alla fatica dei docenti e dei lavoratori della scuola, e, permettimoci di affermarlo, nonostante le azioni dei governi degli ultimi anni. Nessuno ci sta dicendo grazie, nessuno ci sta pagando premi di produttività dovuti e meritati, ma che non ci sia almeno la beffa del furto a posteriori di somme già percepite.

Con questa azione anche questo governo si inserisce con perfetta continuità nel solco delle azioni incivili nei riguardi della Scuola e dei suoi lavoratori.

E siccome l’inciviltà, lo spregio dei diritti e la “furbizia” dei conti non è esattamente l’obiettivo per cui lavoriamo e fatichiamo nelle nostre classi e coi nostri alunni,

chiediamo che questa nota venga immediatamente annullata.

seguono firme:

Mila Spicola

Cordiali saluti

 

 

Per firmare clikka sotto

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Al Premier e ai Ministri del Governo: annullate il furto di 150 euro dallo stipendio dei docenti