I numeri sull’occupazione, un dramma incombente Ragusa non precipita ma fa i conti con la stabile precarietà

I numeri sull’occupazione, un dramma incombente

Ragusa non precipita ma fa i conti con la stabile precarietà

Venticinquemila richieste all’Inps in pochi mesi solo dal settore agricolo

  • Giovedì 01 Maggio 2014
  • Ragusa,

La zona industriale di Ragusa

Antonio La Monica
Alla festa del lavoro manca ancora una volta il festeggiato. In attesa dei più recenti dati sull’occupazione in provincia di Ragusa e, più ampiamente, in Sicilia, tocca accontentarsi di alcune constatazioni ufficiose. Ma non per questo meno allarmanti. I dati ufficiali verranno resi noti nella prima decade di maggio e riveleranno come ad oggi la metà dei siciliani risulti disoccupata o inoccupata. Un evento che non si verificava dagli anni Settanta. In provincia di Ragusa la situazione appare meno allarmante ma non ci troveremo di certo dinanzi a numeri incoraggianti. Dalle prime anticipazioni, infatti, è possibile dire che i numeri relativi all’occupazione e all’economia in genere saranno ancora una volta negativi, anche in spregio delle previsioni di lieve crescita indicate dagli esperti. Previsioni che, a conti fatti, si sono rivelate inesatte. Tutti gli indicatori che ci davano come provincia in crescita, infatti, si sono rilevati alla fine del primo quadrimestre assolutamente negativi. Una leggerissima inversione di tendenza si registra solo nel turismo pre-stagionale e in tutto ciò che ruota attorno all’indotto pilotato dall’aeroporto di Comiso. Troppo poco per parlare di una ripresa.
In provincia di Ragusa sembrano mantenere una “precaria stabilità” i settori legati al terziario. Ma se l’attenzione si sposta su agricoltura, industria, artigianato e commercio si può parlare di reale disperazione. Un esempio su tutti: la disoccupazione agricola, con almeno 25 mila domande giunte all’Inps in pochi mesi. Dodicimila solo nel comune di Vittoria. Ricordiamo, infine, che nel 2004 la disoccupazione nella provincia iblea non superava l´8% e si parlava di “modello Ragusa” come sistema di sviluppo locale autocentrato e “sostenibile”.
Oggi gli indici Istat rivelano tassi di disoccupazione superiori al 20%, con punte che raggiungono il 50% per donne e giovani in cerca di lavoro.

01/05/2014

La Sicilia