«Renzi ha sfondato a sinistra». Analisi del voto delle primarie Pd

«Renzi ha sfondato a sinistra». Analisi del voto delle primarie Pd

Una ricerca del prof. Nicola Maggini, del Cise, conferma che Renzi piace soprattutto agli elettori di sinistra.

«Renzi ha sfondato a sinistra». Analisi del voto delle primarie Pd

Matteo Renzi “piace tanto a destra e meno a sinistra”. Matteo Renzi “è uno di destra travestito da uno di sinistra”. È nato anche un blog ”Renzi che fa cose di destra” con una galleria di immagini corredate da ironiche didascalie. Sarà che ha conquistato simpatie nel centro destra, dal Cavaliere alla berlusconiana doc Iva Zanicchi ( «se dovessi lasciare Berlusconi, passerei con Renzi», ha dichiarato in un’intervista), sarà che è giovane e non snobba la comunicazione, ma il luogo comune che vede i consensi del “rottamatore” più di là che di qua sembra, o meglio sembrava, ben radicato. Tanto radicato che il fatto che Renzi piaccia soprattutto agli elettori di sinistra suona come una notizia.

A smentire la conclamata trasversalità del neo segretario del Pd, è stato il Cise, il centro studi elettorali della Luiss guidato dal prof. Roberto D’Alimonte, che, incrociando il voto espresso alle primarie con alcune variabili sociopolitiche e sociodemografiche, ha delineato il profilo degli elettori renziani.

Ed ecco che, si scopre, l’elettore renziano non si discosta di molto dall’elettore medio delle primarie Pd. Ha una maggiore trasversalità politica e ideologica, questo sì, un minor grado di coinvolgimento politico in termini motivazionali, è più operaio che pensionato, un cattolico praticante saltuario ma il dato evidente è che Renzi ha sfondato a sinistra. «In definitiva – scrive il prof. Nicola Maggini – Renzi ha vinto perché è riuscito a imporsi nella tradizionale costituency del Pd, quella che aveva incoronato Bersani candidato premier».

“Gli elettori di Renzi – si legge nel documento –  sono composti per il 61% da intervistati che si collocano a sinistra, per il 16,6% da intervistati che si collocano al centro e per il 18,6% da intervistati che si collocano a destra. I non collocati, infine, sono il 3,8%”.

La sfida per Renzi? Secondo Maggini «è allargare la base elettorale, accentuando gli elementi di novità pur presenti nella sua elezione a segretario, per poter avere una chiara affermazione anche alle prossime elezioni politiche».