Interrogazione Consiliare : A che punto siamo con i nove beni confiscati a Ragusa?

AL Presidente del CC F. Ilardo

All’Assessore di competenza

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

 

Il consigliere Mario DAsta Letto il comunicato stampa “NOVE BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA DOPO PIU’ DI ANNO SONO RIMASTI “PARCHEGGIATI” SENZA CHE IL COMUNE DI RAGUSA ABBIA PREDISPOSTO IL DOVUTO BANDO PER GARANTIRNE LA PUBBLICA FRUIZIONE. DASTA: “NON CAPIAMO IL PERCHE’ DI TALE RITARDO. SERVONO CHIARIMENTI”

C’è un garage e un appartamento al terzo piano di via Sacerdote Cabibbo, un appartamento e un magazzino in via IV novembre, un altro appartamento in via XX Settembre e, ancora, un garage-deposito in via Gian Battista Odierna. Ci sono, in tutto, nove immobili che l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’Anbsc, ha consegnato al Comune di Ragusa nel dicembre del 2016. Beni che, dopo essere stati confiscati, sono stati attribuiti all’ente di palazzo dell’Aquila che, sulla base delle previsioni contenute nel Codice antimafia, avrebbe dovuto bandire, nel giro di un anno, un avviso pubblico per far sì che gli stessi beni potessero essere riutilizzati dalla collettività ragusana. Tutto ciò, invece, non è avvenuto. A metterlo in rilievo il capogruppo del Pd al Consiglio comunale Mario D’Asta. “Una pubblica fruizione necessaria – spiega D’Asta – per garantire non solo risposte al territorio ma anche e soprattutto per dare un segnale in termini di legalità visto che stiamo parlando di immobili gestiti dal malaffare. Ebbene, a più di un anno di

distanza, non si è visto pubblicare alcun bando di questo tipo. E tutto ciò ci sta facendo perdere una occasione importante anche perché la Giunta Piccitto ha dato prova di non sapere cogliere la sfida della legge 109 sui beni confiscati. Una situazione allarmante che, naturalmente, ci vede profondamente contrariati. Le istituzioni dovrebbero sfruttare tutti gli strumenti che le leggi mettono a disposizione, strumenti utili allo scopo. E uno di questi è proprio l’uso sociale dei beni confiscati che, a quanto pare, il Comune di Ragusa non ha saputo, o peggio ancora, non ha voluto utilizzare. E il sindaco Piccitto ci spieghi il perché. Ad ogni modo se avrò l’opportunità di proseguire il mio impegno a palazzo dell’Aquila, mi adopererò affinché la questione, che ritengo di notevole importanza, possa essere affrontata nella maniera più opportuna e debitamente risolta. Non si può trascurare un’attribuzione del genere da parte dell’Anbsc per cui mi pongo nella maniera più propositiva possibile affinché si possa arrivare alla determinazione più attesa che è quella, per l’appunto, della fruizione sociale dei beni in questione”.

5 giugno 2018 

Mario D’Asta consigliere comunale

Considerato che ho sollevato la questione al primo consiglio comunale utile in occasione

dell’insediamento del Sindaco, ma anche nei consigli comunali a seguire, ma nessuna risposta ufficiale è poi stata data né al sottoscritto,

né la consiglio comunale

CHIEDE che fine ha fatto questa idea, questo progetto?

è passato un anno: quali gli obiettivi raggiunti? cosa di concreto questa amministrazione ha realizzato?

Ragusa 19.06.2019

Consigliere comunale

Mario DAsta

Protocollo N.0075069/2019 del 20/06/2019 COMUNE DI RAGUSA Comune di Ragusa