Stanno cominciando ad arrivare, in questi giorni, gli avvisi ai contribuenti ragusani per il pagamento del saldo della Tari. La scadenza è fissata al 30 novembre. “Ci saremmo attesi – chiarisce il consigliere comunale Mario D’Asta – una maggiore attenzione anche su questo fronte da parte dell’amministrazione Cassì in considerazione del fatto che l’importo segnalato, nella maggior parte dei casi, è pressoché simile a quello dello scorso anno. Quindi, nessuna riduzione. Una problematica non da poco per le famiglie meno abbienti ma anche per le imprese che stanno facendo i conti con la crisi determinata dal lockdown. I consumi risultano praticamente calati”.
“Alcune tipologie di attività – continua D’Asta – hanno fatto registrare meno turisti e meno clienti, alla luce dei tre-quattro mesi di lockdown totale con cui si sono confrontati. E, però, devono corrispondere lo stesso importo degli altri anni. La parte variabile è stata azzerata solo in alcune circostanze, in altre no. Ci segnalano, dunque, che talune bollette non sono coerenti. Ad esempio, c’è il caso di un piccolo imprenditore del settore turistico che evidenzia come nella bolletta Tari di una stessa attività turistica sia stata tolta la parte variabile con riferimento a una determinata particella mentre nell’altra particella questa eliminazione non si è registrata. Per quale ragione la suddetta anomalia? Dunque, non solo bisognerà pagare quanto gli altri anni, pur a fronte di un forte calo dei ricavi, ma sarà necessario fare i conti con queste discrasie. Chiediamo all’Amministrazione comunale di verificare e di predisporre perlomeno una moratoria sul pagamento del saldo Tari anche alla luce della nuova situazione di difficoltà economica con cui siamo sempre più costretti a fare i conti”.