Contagi in aumento e spiagge aperte a Ragusa. D’Asta e Chiavola: “Il sindaco si assume una pesante responsabilità politica e sanitaria”

“La stretta decisa dai sindaci, non solo dell’intera provincia ma di buona parte della Sicilia, per Ferragosto ci fa chiedere perché questa stessa decisione non sia stata presa dal primo cittadino di Ragusa. Il quale, ieri mattina, ha dichiarato che ci sono cinque casi di ragazzi ragusani, di ritorno da Malta, positivi al Covid-19, spiegando che è evidente come il virus circoli ancora, lasciando intendere, quindi, che occorre la massima attenzione e, di conseguenza, il pieno rispetto delle regole, evitando il più possibile gli assembramenti. A distanza di poche ore, ieri sera, sempre il sindaco conferma che le spiagge di Marina saranno aperte anche per la sera del 14 agosto. Un atteggiamento che si commenta da solo, da schizofrenia della politica”.

Ad affermarlo sono i consiglieri comunali del Pd Mario D’Asta e Mario Chiavola i quali ravvisano una contraddizione in termini nelle dichiarazioni del primo cittadino. “Il sindaco e la sua Giunta – continuano i rappresentanti del Pd – si stanno caricando sulle proprie spalle una bella responsabilità politica e soprattutto sanitaria. L’incidenza epidemiologica di quanto accadrà la registreremo a fine mese. Naturalmente, auspichiamo che non accada nulla di pesante. Ma, lo ribadiamo, non stiamo adottando quelle misure che si rendevano necessarie per cercare di limitare i contagi. Abbiamo, purtroppo, potuto appurare, ma questo lo abbiamo già affermato in tempi non sospetti, come in occasione dei grandi eventi, anche se nel contesto degli stessi sono rispettate le norme sul distanziamento sociale, diventa complesso evitare gli assembramenti e, quindi, le occasioni potenziali di contagio”.

“E’ evidente che il sindaco di Ragusa ha deciso – dicono ancora D’Asta e Chiavola – di assumere una linea tutta sua, in assoluta controtendenza con le decisioni prese dai colleghi della provincia. Temiamo davvero molto quanto sta succedendo nella nostra città e invitiamo tutti, il più possibile, a utilizzare i dispositivi di protezione individuale, come, tra l’altro, statuito da una nuova ordinanza del presidente della Regione, anche nei luoghi all’aperto quando non è possibile rispettare la distanza interpersonale. Ma è chiaro che se l’esempio principe non arriva dall’amministrazione comunale, diventa difficile fare passare il messaggio della moderazione e dell’attenzione”.