Renzi: 100 euro in più ma soltanto a chi guadagna meno di 2.000 euro al mese

 

   Spinge i consumi, costa 20 miliardi, trovabili facilmente, se si vuole

Renzi: 100 euro in più ma soltanto a chi guadagna meno di 2.000 euro al mese

 di Sergio Luciano  

 

Non c’è bisogno di aspettare la convention della Stazione Leopolda di Firenze, due settimane prima delle «primarie» del Pd, per conoscere i dettagli del programma di Matteo Renzi. Il «succo» delle sue idee inizia a filtrare da quando si è appreso che lo «spin doctor» per la parte qualificante del programma – cioè, naturalmente, quella economica – si chiama Yarom Gutgeld, è un senior-partner della McKinsey, ha il Phd in logica matematica, un quoziente di intelligenza di 160 (sui 120 di media dei comuni mortali) ed è amico e collega di Roger Abravanel, l’altro e più celebre superconsulente che ha scritto il best-seller «Meritocrazia», e con cui nel 2007 Gutgeld pubblicò un libro molto saggio, intitolato: «Scelte coraggiose, la ricetta McKinsey per rilanciare l’economia italiana».

Qualche pillola di tanta saggezza si può estrarre, tra le altre fonti, da un documento che Gutgeld presentò ad un convegno del febbraio del 2007 (ecco il link: www.confcommercio.it/wfprog/GetURL.exe?ID=47500&type=1) dove le «scelte coraggiose» venivano specificamente declinate, sin dal titolo, nell’indirizzo dello «sviluppo di un’economia di servizi»: e del resto, diciamolo, declinarle per lo sviluppo di un’economia industriale, sarebbe stato poco carino davanti a una platea di operatori dei servizi. Bene: secondo Gutgeld, le «ricette» per far ripartire il circolo virtuoso sono basate su misure per aumentare la concorrenza (liberalizzazioni), sul risveglio della «coscienza consumeristica», la lotta all’evasione fiscale e la «riduzione significativa del costo del lavoro». Chi l’avrebbe mai detto. E per aumentarla, questa benedetta concorrenza, cosa si deve fare? Agire soprattutto a livello regionale (perché sul piano nazionale molto è stato fatto) e molto rimane da fare in altri settori_ Purtroppo in Italia esistono forti barriere al cambiamento, aveva denunciato però Gutgeld, identificandole «in una visione ottocentesca dello sviluppo economico contraddistinta dalla centralità della fabbrica» e poi «un atteggiamento ambivalente della concorrenza»; «la forza delle corporazioni»; «e il decentramento dei poteri, affidati alle amministrazioni locali». Diciamo la verità: tutte cose vere, salvo quella – molto discutibile – circa l’eccessiva centralità della fabbrica. Il loro limite è che per pensarle non c’è poi così bisogno di una super-intelligenza. Tutt’altro che stupida poi, ma anch’essa più teorica che pratica, l’idea-chiave del programma di Renzi, stando alle primd indiscrezioni: dare 100 euro al mese in più a tutti quelli che intascano meno di 2.000 euro al mese. Costerebbe 20 miliardi.