A BREVE INCONTRO: Sicilia Più–Cronoprogramma. Rilancio del PD Ibleo

Democratiche e Democratici,
inanzitutto buona domenica.L’8 dicembre è cambiato il PD, potrebbe cambiare, speriamo, l’Italia. Il 2013 ci lascia con quel gran segnale di richiesta di Cambio di Passo con proposte forti e radicali, il 2014 deve essere l’anno del Cambiamento. Anche Noi sui territori dobbiamo portare coerentemente questa ventata di rinnovamento e difenderla a denti stretti.La Rivoluzione è in atto. Il PD ha recuperato quel protagonismo politico che negli ultimi mesi, prima del congresso, aveva perso.
I sondaggi ci danno in forte aumento, ma non dobbiamo cullarci. Questi giorni sono fondamentali per le riforme proposte. Nei nostri Comuni, sui Nostri territori dobbiamo rilanciare. Dobbiamo continuare a Cambiare Verso, aggiungo io, Direzione ed Intensità

Nel nostro percorso provinciale il desiderio, la giustezza e la necessità di confrontarci e di condividere non sono mai mancati e non devono mancare in futuro. A BREVE CI INCONTRIAMO

Prima di girarvi la mail di Davide Faraone sulla “questione congresso regionale”, volevo condividere con Voi alcune considerazioni.

La prima, “PD Ibleo”:
la stagione congressuale iblea, seppur litigiosa e conflittuale, che ha bloccato un pò l’iter all’interno del PD, deve chiudersi x lasciare spazio a contenuti, idee, elaborazioni  e azioni esterne per il nostro territorio.
Pertanto necessita subito un rilancio dell’azione del PD Ibleo con la formazione della segreteria e degli organismi dirigenti, con gli uomini giusti e le donne giuste al posto giusto, con un documento da elaborare che caratterizzi il nostro percorso e quello del PD. Tanti i temi da affrontare. Quindi chi volesse dare  un contributo politico, ideale, contenutistico e programmatico non esiti a farlo. Ci riuniremo per confrontarci. Ci riuniremo chi? Tutti quelli che mi hanno sostenuto al Congresso Provinciale e che hanno sostenuto la lista “Per Cambiare Davvero”.

La seconda, “PD Sicilia”:
i congressi sono sempre l’occasione per confrontarci, in questo caso, sulla linea regionale(nuovo PD Sicilia, rapporti col Governo, efficeinza ed efficacia sulle risposte ai nostri concittadini..etc etc) e sarebbe opportuno e giusto che partecipassimo al congresso con idee e proposte per la nostra Sicilia e per il nostro PD. Quindi anche la prossima riunione può essere occasione di confronto e,  a tal proposito, nel frattempo, per chi volesse elaborare qualche idea potete inviare a [email protected] e cominciamo da internet e dalle mail per riportare tutto poi organicamente su un documento complessivo discusso di presenza per poi la nciarlo a livello regionale

 

Un abbraccio democratico e affettuoso

Mario

Mail di Davide Faraone

Amiche,  amici,
fervono i preparativi, si accennano le grandi manovre, ci prepariamo al congresso regionale e ovunque sentiamo parlare di rimpasto. Rimpasto, rimpasto, rimpasto. L’unico rimpasto che noi dobbiamo augurarci è un rimpasto di idee e di programma nella politica regionale. Quello che dobbiamo proporci come partito i Sicilia è di imprimere quella svolta politica, ma anche culturale che i siciliani si aspettano da noi. Fino ad oggi niente rivoluzione, solo tanta continuità con un passato che non ci piace. O si cambia o in Sicilia meglio tornare al voto, questo galleggiamento non serve a nessuno.
E allora, a quanti mi chiedono: si fa il rimpasto? Chi è il candidato segretario? Chi diventa assessore? Ecco, a tutte queste domande io vorrei rispondere con voi con una voce sola: il nostro candidato, il nostro assessore, sono le nostre proposte per imprimere una svolta alla politica siciliana, un’accelerazione necessaria all’agenda di governo.
Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una sfida: vi inviamo una sorta di crono programma, di “lista della spesa” delle cose da farsi subito e delle cose che dovrebbero farsi in un tempo un po’ più lungo, 4 anni non di più. VI sottoponiamo le nostre intenzioni. Voi potete leggerle, commentarle, integrarle. Ma con una premessa: la politica cambia, cambia davvero. E si muove per fare le cose e per farle per bene e per tutti. Non per alcuni.
E vi diamo alcune regole: proposte a costo zero o proposte finanziabili con i fondi europei. Cosa trovate nel crono programma? Intanto due principi ferrei.
MAI PIU’ FONDI EUROPEI NON SPESI o spesi tanto per…. Nella nostra lista della spesa trovate dieci temi. Dieci punti che ridisegnano l’orizzonte sociale e collettivo con un piano concreto di azioni. Per ciascun punto indichiamo il tempo di realizzazione. Alcune azioni sono a costo zero. Altre azioni, prevedono  opere strutturali che verranno realizzate mettendo a frutto tutti i fondi strutturali 2014-2020 fino all’ultimo euro. E’ vergognoso quello che è accaduto negli scorsi anni: fiumi di denaro asciugati sotto il sole e sprecati in emergenze continue. La nostra scommessa é inquadrare ogni spesa in una programmazione allo sviluppo e alla produzione e non all’assistenza.
E’ l’ultima occasione, non la perderemo.
MAI PIU’ PRECARI IMPRODUTTIVI: dalla finzione del  lavoro alla questione del lavoro.
Nei dieci punti troverete molte riorganizzazioni di comparti amministrativi e rivisitazioni dei servizi offerti ai siciliani. Per far questo avremo bisogno di tutte le risorse umane attualmente in forza nelle amministrazioni pubbliche: comunali, regionali e statali. Ci dobbiamo mettere in testa che è necessario riorganizzare e ridistribuire tutti i lavoratori pubblici precari e non precari assegnando a ciascuno una funzione precisa.
Mai più musei chiusi, uffici  bloccati, rifiuti non raccolti, aree verdi urbane non curate, etc..etc..tutti i precari: gesip, forestali, amia, pip, lsu, dipendenti della formazione..tutti i precari, nessuno escluso avrà il suo compito produttivo al quale verrà assegnato in base a necessità e competenze. Dobbiamo stringere un patto con tutti i siciliani: la Sicilia va ricostruita per tutti e da tutti. Lavorando. Vogliamo garantire il lavoro, non la finzione del lavoro. CHI CI STA CI STA, CHI NON CI STA a casa. Possibile che i comuni siciliani chiedano sempre deroghe al patto di stabilità per stabilizzare i precari e altri comuni, i più virtuosi d’Italia, per realizzare opere pubbliche al servizio dei cittadini?Noi dobbiamo riconvertire l’economia di questa regione. Basta con una regione burocratica e assistita. Ora, con la sinergia pubblico/privato,  vanno sfruttate le potenzialità per  creare ricchezza e lavoro.
Negli anni passati, le vecchie classi dirigenti, ci hanno sono negato il mare, rendendolo inaccessibile e inquinato. La costa, cementificando. I musei, chiudendoli. Ci negavamo ricchezza e produttività autonoma e chiedevamo allo stato centrale di trasferirci risorse, diventando schiavi e assistiti. Ora basta!
Tutto il resto è conseguente. Leggerete i punti, alcune cose che vorreste per la nostra terra le troverete, altre le integrerete, altre ancora le riscriverete. Ma la logica sia quella di una svolta concreta e di un progetto ampio, strutturale, che inizi subito ma che ridisegni un orizzonte ampio, non i naviga menti a vista. Proposte concrete e fattibili: con un tempo di realizzazione, con risorse individuate e anche con una cabina di responsabilità da individuare per ogni azione.
Questa è la nostra  proposta.
Pensiamo a una Sicilia centro del Mediterraneo, una Sicilia che guida il Mediterraneo a partire dai suoi tesori: la cultura, la natura, il cibo e il suo capitale umano.
Per far questo serve una rivoluzione antropologica che ci faccia passare dalla regola dell’assistenzialismo a quella del prodigarsi. E dobbiamo volerlo tutti perché è difficilissimo decidere di rinnegare le logiche assistenziali che hanno caratterizzato non solo la politica, ma anche la vita dei siciliani dal dopo guerra ad oggi.

La politica non deve essere più la cappa, ma semplicemente la guida, lo scheletro che stabilisce alcune regole chiare che aiutino lo sviluppo.
Le dieci linee di azione permettono di liberare nuovi posti di lavoro in più ambiti, ed è questo la vera preoccupazione di tutti noi, creare lavoro, ma che sia lavoro produttivo, in questi ambiti:
1. LA SICILIA CAMBIA VERSO. UNA NUOVA GEOGRAFIA POLITICA.

2. MENO COSTI POLITICA. IN SICILIA LA POLITICA DEVE COSTARE MENO.

3. MENO BUROCRAZIA UNA REGIONE TRASPARENTE E ACCESSIBILE CON UN CLIC.

4. CON LA CULTURA SI MANGIA. IL NOSTRO CAPITALE E’ IL PATRIMONIO.

5. IL LAVORO CHE C’E’.  JOBS ACT SICILIA
ACTION FOR GREEN JOBS.

6. CAPITALE UMANO, FORMAZIONE E INNOVAZIONE.

7. LA SFIDA DEL WELFARE PERFETTO. DIRITTI, GARANZIE E SERVIZI PUBBLICI.

8. MOBILITA’ E CITTA’ DA VIVERE.

9. IL MARE E LA TERRA.

10. FISCALITA’.
Insomma un’isola diversa. Un’isola bella, in cui si mangia bene, c’è il mare… ma in cui si vive bene e si lavora meglio.

Mai più intralci burocratici, mai più musei chiusi, mai più siti archeologici abbandonati, mai più assenza di promozione, supporto.

Non è possibile avere il 22% del patrimonio artistico italiano e attrarre meno turisti delle Baleari.
E nemmeno è possibile avere sempre scuole cadenti, bidelli in sciopero, pratiche bloccate negli uffici regionali e folle di precari di turno davanti ai palazzi del potere.
E’ venuto il momento di mutare passo, di passare dalle logiche immobili del Potere a quelle sempre in mutamento del potere di fare. E per sventare i “nimici ra cuntintizza” che potrebbero rintracciare in quanto ho scritto “solo slogan” alleghiamo il crono programma delle cose che faremo. Leggetele, parliamone. Le porteremo in giro, le discuteremo nel PD..ma..se vi piaceranno, se ci crederete, le faremo insieme col PD.
Dunque fatemi ancora la domanda su chi sarà il candidato assessore, segretario, consigliere, etc..etc.. La risposta è: colui o colei che si farà testimone delle cose che faremo.
Cose concrete: quello che alleghiamo è un sommario, con le prime azioni concrete, formulato con tanti contributi e coordinato da Mila, ma dovete farlo vostro, potete commentarlo e integrarlo sulla pagina facebook dedicata al cronoprogramma:

Nella prossima settimana lo arricchiremo con le osservazioni ricevute e lo discuteremo in un incontro pubblico a breve. Nessuno si senta escluso: è un documento aperto, politico, che diventerà un vero e proprio documento tecnico.

L’obiettivo è cambiare la Sicilia subito, rendendo semplice il sistema ed efficaci le organizzazioni e i territori, incentivando la voglia di fare e rendendo la Sicilia terra di ricchezza. E allora basta ideologia e mettiamoci sotto
Su questi spunti, nei prossimi giorni, ci apriremo alla discussione dopo averli discussi tra noi. Con tutti. Ma con l’idea di fare. Certo ci saranno polemiche, resistenze. Ma pensiamo che un provvedimento del genere arricchito dalle singole azioni concrete e dalla certezza dei tempi della pubblica amministrazione possa dare una spinta alla politica siciliana. Scommettiamo su di noi.

Sulle spese pazze soltanto due parole, aspettiamo serenamente che si chiudano le indagini della magistratura, sapremo chi erano i pazzi e chi no. Massima fiducia, se qualcuno ha rubato è giusto che paghi. La cattiveria degli sciacalli è pari alla cattiveria dei mafiosi, noi siamo diversi da loro.
Un Saluto
Davide

PS: sotto cronoprogramma

 

 

CRONOPROGRAMMA SICILIA PIU’


Il 2014 mette il nostro partito, chi ha cariche nelle istituzioni e chi ne è dirigente, i militanti e
gli iscritti, di fronte a emergenze improcrastinabili.
L’anno appena trascorso è stato per la nostra regione uno degli anni più terribili dal punto di
vista economico e dell’occupazione. Il prodotto interno lordo è a -6,5 per cento (mentre la media
nazionale e -4,4% e quella del Mezzogiorno -5,6%). Sono stati persi 13 mila posti di lavoro
nell’agricoltura (-13% rispetto allo stesso periodo del 2012) e 50 mila posti nei ‘servizi’ (-4,7%), in
particolare 38 mila posti in fumo nel commercio. -0,5% nell’industria e, nelle costruzioni, un calo
degli occupati del 7%.
Il Partito Democratico di Matteo Renzi ha vinto con la promessa di un cambio di verso, e di
questo dobbiamo rendere conto anche nei territori, localmente e su scala regionale, ascoltando e
progettando, non solo su scala nazionale.
Ha acceso nuovamente speranze che nella nostra regione non possono vanificarsi in logiche di
vecchia e asfittica politica della poltrona, o clientelare o assistenziale fine a se stessa; politiche che
possono soddisfare temporaneamente i troppi bisogni di un popolo frammentato e stanco, ma nulla
poi lasciano di duraturo e utile; le politiche che servono devono mutarsi in azioni che comprendano
sì l’aiuto alle famiglie, ai giovani e alle imprese, ma come frutto ed esito di un disegno comune
globale di progetto a lungo periodo fatto di futuro, di competenze, di libertà, di trasparenza, di
chiarezza e di progetto. Soprattutto come segno di lavoro produttivo.
Un progetto culturale e sociale collettivo prima che economico o politico. E’ il primo
momento nella
Storia del Mondo in cui accade che manchi il lavoro. Non era mai successo. E perché accade?
Perché non siamo stati capaci di prevedere, guidare e governare il cambiamento nei suoi aspetti
strutturali. E allora su quelli si deve agire innanzitutto con uno sforzo comune di innovazione. Per
proporci alla guida del Partito come anche alla guida della Regione puntiamo su un manifesto
programmatico culturale, politico e sociale prima che su candidati o scontri di aree o di correnti. La
nostra è un’offerta di idee.
Il compito che abbiamo come partito democratico non è quello di imporre o distribuire
poltrone, ma quello di offrire alla Sicilia un governo necessario, efficace ed efficiente. In primo
luogo dunque vogliamo ridefinire le priorità di programma di governo e le soluzioni adeguate alle
sfide difficili che ci troviamo di fronte. Per questo vogliamo partire dalla riforma del sistema politico
e del finanziamento pubblico, mettendo i cittadini al centro delle istituzioni e della partecipazione.
La ridefinizione della Politica istituzionale deve avvenire all’insegna del binomio: MENO COSTI E
INNOVAZIONE.
Riorganizzando gli enti locali per assicurare i migliori servizi ai cittadini e per promuovere il
territorio e il buon vivere E mettendo in campo politiche e azioni che reinventino il rapporto dei
siciliani con la propria terra e la vita. Si cambia verso insieme ma con regole nuove

REGOLE DI AZIONE
– MAI PIU’ FONDI EUROPEI NON SPESI: I dieci punti che seguono ridisegnano l’orizzonte
sociale e collettivo con un piano concreto di azioni. Per ciascun punto indichiamo il tempo di
realizzazione. Alcune azioni sono a costo zero. Tutte le altre azioni, siccome non prevedono
spesa corrente ma opere strutturali che verranno realizzate mettendo a frutto tutti i fondi strutturali
2014-2020 fino all’ultimo euro. Finalmente la scommessa della spesa dei fondi europei viene
inquadrata in una programmazione allo sviluppo e alla produzione e non all’assistenza.
E’ l’ultima occasione, non la perderemo.
– MAI PIU’ PRECARI IMPRODUTTIVI: dalla finzione del lavoro alla questione del lavoro.
I punti che seguono prevedono molte riorganizzazioni di comparti amministrativi e rivisitazioni di
servizi offerti. Per far questo avremo bisogno di tutte le risorse umane attualmente in forza nelle
amministrazioni pubbliche siciliane: comunali, regionali e statali. Prevediamo di riorganizzare e
redistribuire tutti i contingenti precari e non presenti assegnando una funzione precisa e
necessaria conseguente la riorganizzazione.
Mai più musei chiusi, uffici bloccati, rifiuti non raccolti, aree verdi urbane non curate, etc..etc.. Tutti
i precari: gesip, forestali, amia, pip, lsu, dipendenti della formazione.. tutti i precari, nessuno
escluso, avranno il loro compito produttivo al quale verranno assegnati in base a necessità e
competenze.
Possiamo garantire il lavoro non la finzione del lavoro.
CHI CI STA CI STA, CHI NON CI STA non verrà riconfermato nel contratto.
LE 10 AZIONI PER IL FUTURO DI TUTTI NOI
1. LA SICILIA CAMBIA VERSO. UNA NUOVA GEOGRAFIA POLITICA. La regione deve
diventare un organo di programmazione ed indirizzo politico. Le aree metropolitane e i comuni, i
luoghi di governo dei problematiche sociali e di gestione dei servizi per i cittadini. Bisogna abolire
tutte le superfetazioni istituzionali e societarie -figlie della peggior politica mafiosa e clientelare- che
hanno prodotto inefficienza e parassitismo e trasformato le nostre istituzioni in un luogo bivacco
per affaristi, faccendieri e mafiosi. Riorganizzazione territoriale per aree metropolitane e per bacini
culturali-produttivi.
COSTO: ZERO. TIMING: SUBITO.
2. MENO COSTI POLITICA. IN SICILIA LA POLITICA DEVE COSTARE MENO. Abbatteremo il
costo della politica e della burocrazia regionale, sganciando l’ARS dell’automatismo retributivo con
il Senato, riportando la spesa complessiva delle istituzioni al di sotto della media nazionale; lo
stesso vale per il numero dei dirigenti che avranno contratti a termine e basati sui risultati operativi
valutabili anche dai cittadini, prescelti in modo imparziale, a cui daremo un ruolo di vigili e
valutatori, in modo da punire le inefficienze e premiare le migliori pratiche di gestione dei beni
comuni. Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico
regionale. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no.
Stop allo strapotere inefficiente delle burocrazie regionali e dei gabinetti assessoriali.
COSTO:ZERO. TIMING: SUBITO.
3. MENO BUROCRAZIA UNA REGIONE TRASPARENTE E ACCESSIBILE CON UN CLIC.
Accessibilità dei cittadini a tutti gli atti e le spese. Riorganizzazione della burocrazia e della
macchina amministrativa in modo leggero e trasparente, in affinché ogni pratica non segua la

successione delle prove di Ercole e nemmeno le avventure del viaggio di Ulisse. Faremo una
legge quadro anticorruzione per la pubblica amministrazione e sul traffico delle influenze lobbiste e
mafiose. Istituiremo presìdi di controllo di legalità coinvolgendo i cittadini, le associazioni della
società civile portatrici di interesse, scegliendo gli “angeli custodi della trasparenza” in modo
oggettivo e per un tempo limitato.
COSTO: ZERO. TIMING: SUBITO
4. CON LA CULTURA SI MANGIA. IL NOSTRO CAPITALE E’ IL PATRIMONIO. Disponiamo di
un territorio dalle forti valenze paesaggistiche e storico-culturali, un ambiente unico da proteggere,
tutelare e valorizzare, per garantire ai cittadini una migliore qualità della vita e una prosperità per il
futuro, una nuova via per affrontare la disoccupazione, la povertà e la disgregazione della società.
Dobbiamo dotarci di un piano per promuovere il turismo e cultura, riformando il sistema e
l’organizzazione della gestione, costituendo un assessorato alla Cultura, all’Ambiente e al Turismo,
con il compito di governare il territorio e le sue risorse (Ambiente, Urbanistica, Paesaggio, Beni
Culturali materiali e immateriali) e per la valorizzazione sul modello ecomuseale del patrimonio
ambientale, naturalistico, storico artistico e archeologico (ALLEGATI TECNICI A PARTE).
COSTO: ZERO. TIMING: SUBITO
5. IL LAVORO CHE C’E’. JOBS ACT SICILIA ACTION FOR GREEN JOBS. Bisogna fare
dell’ambiente, oltre che della cultura e dell’innovazione, un punto di forza della nostra economia e
della qualità della vita. Affrontando contemporaneamente la crisi economica e la crisi ambientale
per costruire il new deal dell’ambiente a partire dalle sfida decise dall’Europa (rifiuti verso
l’abolizione delle discariche, energia rinnovabile e verso l’autosufficienza), un’occasione questa per
favorire uno sviluppo economico sostenibile e duraturo, più diffuso e tecnologicamente più
avanzato, in cui non servono nuove piattaforme e trivellazioni a terra come in mare. Una
straordinaria occasione per l’innovazione e la modernizzazione ecologica del sistema produttivo.
COSTO: ZERO. TIMING: SUBITO
CREARE LAVORO GIOVANE. Basta con gli inutili “cantieri scuola”. Un Piano straordinario per
l’occupazione utilizzando al meglio i fondi europei 2014-2020 per investimenti produttivi.
Costruendo un’alleanza strategica con le quattro università siciliane per l’innovazione dei nostri
sistemi economici, gestionali e promozionali del patrimonio ambientale e culturale dell’Isola.
Sostegno alle start up per giovani, politiche puntuali e mirate per artigiani e piccole
imprese,realizzazione di una rete di Sportelli di consulenza e progettazione a costo zero CHE SI
AUTOFINANZIANO A PERCENTUALE SUI FONDI UE CONVOGLIATI, PROGETTATI E SPESI,
coinvolgendo giovani esperti in progettazione europea,autoliquidando la loro prestazione in
relazione dei fondi attivati. Creazione in ogni città di spazi “work and go”: contenitori fisici (da
caserme dismesse, beni confiscati, luoghi demaniali non utilizzati) i cui dare in affido per tre anni
mq di ufficio o laboratorio a giovani artigiani, innovatori, imprenditori, start upper, con energia a
costo ridotto, affitto zero, wi-fi e telefono comune.
COSTO: ZERO. TIMING: SUBITO
CREARE LAVORO PRODUTTIVO utilizzando al meglio le risorse dei POR FESR Edilizia:
programma riqualificazione delle città, del tessuto edilizio esistente del territorio;
PROMOZIONE ALTRI AMBITI: energie rinnovabilI, mobilità sostenibile, sanità e sicurezza
alimentare, turismo e beni culturali, salvaguardia ambientale (aree protette, risorse idriche, difesa
del suolo, rifiuti), valorizzazione e implementazione delle produzioni locali; politiche industriali
finalizzate alla valorizzare dell’industria agroalimentare e quella connessa alla difesa del suolo e
della tutela del paesaggio; facendo leva sul patrimonio ambientale, storico e culturale, sui parchi
marini e naturali, sui siti Unesco; manutenzione del territorio e prevenzione del dissesto

idrogeologico; modernizzazione delle reti infrastrutturali (energia, acquedotti, impianti per il
trattamento e per il riciclo dei rifiuti per una strategia a rifiuti zero, banda larga e le reti dei
trasporti); infrastrutturazione e integrazione delle reti di trasporto e delle reti digitali (ALLEGATI
TECNICI A PARTE).
COSTO: RISORSE UE. TIMING: 4 ANNI
6. CAPITALE UMANO, FORMAZIONE E INNOVAZIONE. Un forte supporto ai sistemi di
formazione e di ricerca, coordinando le istituzioni pubbliche per un rafforzamento dell’istruzione e
della ricerca e per supportare una nuova economia basata sui Patrimoni ambientali e culturali.
RIVOLUZIONE SCOLASTICA: Raggiungere in cinque anni la media nazionale di posti negli asili
nido e nelle scuole materne; Progetto: Race to the top (unificato, supportato e monitorato da
funzionari dell’ufficio scolastico regionale). Finanziamento e riorganizzazione unitaria, azioni
specifiche a supporto della didattica. Raggiungere in cinque anni l’eccellenza nei rendimenti
scolastici degli studenti siciliani con azioni a supporto del recupero delle debolezze, attraverso
azioni uniche regionali di integrazione insegnamento delle competenze di base italiano e
matematica a partire dal primo bienno della scuola primaria (fondi UE) ed ulteriori finanziamenti
per le scuole che aderiscono a un progetto unico regionale di innovazione pedagogico-didattica.
REALIZZARE l’estensione tempo pieno obbligatorio in tutte le scuole primarie siciliane con
possibilità di reintroduzione dei moduli su progetto presentato e monitorato negli esiti da ciascuna
istituzione scolastica e il tempo prolungato in tutte le scuole medie. Eliminare le classi pollaio:
verificare il numero massimo di 25 alunni per classe ma anche il numero minimo di 20 alunni per
le formazioni delle classi in ogni provincia. Integrare il contingente docente con una o più unità a
supporto nelle scuole a rischio.
ASSEGNO Del PANE: Siamo la regione con i più bassi rendimenti scolastici e siamo la regione
con la più alta dispersione scolastica. Eventi che, in genere, coincidono con i tessuti familiari e
sociali più difficili. Basta poveri che sono anche i dispersi scolastici, agganciare e vincolare ogni
aiuto o supporto alle famiglie bisognose al percorso scolastico dei figli con vincolo del diploma. Il
pane è cultura e la cultura è pane per tutta la collettività. Portare al diploma o ad una professione
guidata da formazione tutti gli studenti siciliani. Introdurre le ITC nelle scuole superiori scientifiche,
economiche o ad indirizzo tecnico professionale (un tablet per ogni studente); sviluppare la ricerca
superiore universitaria per un uso sostenibile ed efficiente del patrimonio e delle eccellenze
produttive, nelle risorse ambientali e storico-culturale; applicare appropriate politiche di diritto allo
studio nel percorso universitario per i meritevoli e bisognosi per offrire ai giovani siciliani un futuro
formativo in Atenei competitivi con i sistemi universitari europei con percorsi di “andata&ritorno”.
RIVOLUZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE: da spesa a risorsa. Da finzione del lavoro a
produttore del lavoro. Eliminare la clientela collegando e progettando un percorso sussidiario tra
istituzioni scolastiche statali tecnico-professionali e enti di formazione privata. I fondi UE vengano
destinati alle scuole statali che diventano anche sede di formazione professionale, i fondi vengono
erogati direttamente da fonte regionale e le risorse umane vengono assegnate da graduatoria
unica regionale definita per titoli competenze e colloquio.
Nelle scuole tecniche professionali con la collaborazione del personale attuale degli enti di
formazione progettare percorsi di innovazione manageriale, tecnologica e gestionale di tecnici e
artigiani, in modo controllato e progettato in sede unitaria da cabina di regia regionale che eroga i
fondi direttamente alle scuole a seguito progetto complessivo. Sedi saranno le scuole per
accorpare spese di gestione ed eliminare spese di affitto. Finalità: eliminare la clientela, abolire le
spese di gestione autonome, coordinare in modo centralizzato a cura degli istituti scolastici statali
la proposta didattica, l’innovazione e il percorso binario scuola lavoro. Impiegare comunque tutti i
lavoratori oggi occupati, se in esubero ricollocandoli in altri comparti dei servizi regionali. La

sezione didattica sarà gestita a cura, discrezione, progettazione delle scuole in base a competenze
e titoli (allegato tecnico a parte). Puntare su contenuti nuovi che creano pensiero e azione
autonoma, creativa e flessibile: innovazione, nuove tecnologie, cultura, ambiente, innovazione,
gestione, management. L’artigiano, il nuovo professionista, sia il manager creativo di se stesso.
Proporsi come polo attrattivo di eccellenza scolastica per la formazione tecnico-professionale per
il Mediterraneo e per l’Europa (ALLEGATI TECNICI A PARTE).
COSTO: RISORSE GIA’ STANZIATE UE. TIMING 4 ANNI
7. LA SFIDA DEL WELFARE PERFETTO. DIRITTI, GARANZIE E SERVIZI PUBBLICI A servizio
delle famiglie, dei singoli, degli anziani e dei bambini. La scuola, la salute, il lavoro, la casa,
l’ambiente intesi come diritti di godimento sono i pilastri della politica sociale che proponiamo. Una
proposta aperta a tutti i siciliani indigeni, meticci e residenti perché la vita è di tutti noi a
prescindere dalla provenienza, dai nostri orientamenti sessuali, religiosi e civili.
Diritti civili: Aperta alla possibilità per tutti di scegliere il proprio compagno di vita in un unione
tutelata, che dia garanzie e diritti, indipendentemente dal sesso dei due contraenti. rispettare i costi
standard a parità di prestazione e di qualità.
Diritti alla sicurezza a scuola: piano adeguamento delle scuole di ogni ordine e grado, messa in
sicurezza sismica e certificativa, piano costruzione asili e piano costruzione nuovi edifici scolastici,
secondo criteri progettuali innovativi e bioedilizi.
Diritto alla salute: Serve un piano straordinario di riorganizzazione della Sanita all’interno di un
quadro nazionale. Ticket, asl, responsabilità dei medici: sono temi da riprendere. Basta con un
federalismo che non ha funzionato, coi governatori commissari di sé stessi. E stop agli sprechi. La
scelta di parcellizzare il Ssn in tante piccole unità, ha creato una deriva negativa. Il servizio che
deve essere nazionale, con un ruolo forte dello Stato e del ministero. Il Ssn è molto collegato al Pil,
ma troppo poco alla salute. Fare una selezione di merito della spesa, distinguere sprechi e spese
indispensabili. Stop ai privilegi professionali, allo strapotere della politica, all’autoreferenzialità dei
manager. E alle gare d’appalto, ai servizi asl, alle cure fuori regione, alla spesa privata che i
siciliani devono subire. Stop alla corruzione da stroncare davvero. Riforma dei ticket secondo i
redditi e l’Isee. La Sanita è un motore dell’economia. Ma l’unico livello da garantire è che ogni
accreditato è parte del sistema e deve funzionare con criteri efficaci. E i siciliani devono avere on
line la possibilità di vedere come tutto è svolto, e rispetto a questo scegliere il servizio pubblico o
privato, ma entrambi controllati ed efficienti.
Il diritto dell’acqua: L’acqua è un bene Pubblico essenziale: serve una forte capacità di
programmazione, regolazione e controllo, in modo che la gestione del servizio in ambiti idrografici
garantisca il diritto all’acqua, la tutela delle risorse idriche, la realizzazione degli investimenti
necessari per realizzare depuratori, fognature, acquedotti.
I Diritti alla pulizia: RIFUTI DA PROBLEMA A RICCHEZZA. Non è più rinviabile una riforma
organica del sistema dei rifiuti che sono una risorsa, dotandoci di regolamenti di attuazione chiari e
certi per le amministrazioni comunali e di adeguati impianti tecnologici di trattamento di rifiuti, per
riportare il sistema nell’alveo delle migliori pratiche italiane, nel rispetto delle direttive europee e
nell’ambito di una strategia a Rifiuti Zero e Zero discariche, un’efficacie azione di bonifica per
territorio contaminato dalle discariche dai poli petrolchimici e di contrasto alle Ecomafie.
Diritto all’uguaglianza: dalla disabilità alla diversa abilità.
COSTO: FONDI UE. TIMING: 4 ANNI.
8. MOBILITA’ E CITTA’ DA VIVERE. Nel campo della mobilità ci sono ritardi enormi da
recuperare. Investire nella realizzazione di sistemi di mobilità sostenibile e di massa. La sfida della
sostenibilità ambientale si gioca in modo particolare nelle città, dalle aree verdi da riqualificare,
dall’efficienza energetica alla mobilità sostenibile, dalle smart grid alle azioni per il clima, gran parte

delle azioni da sviluppare per la sostenibilità ambientale hanno il loro epicentro nelle realtà urbane
e nelle comunità locali. E’ necessaria dunque una nuova stagione del riformismo urbano, che
metta al centro la qualità della vita ed una nuova economia.
MOBILITA’ TERRITORIALE: La mobilità interna deve ricostruirsi puntando allo sviluppo dei
trasporti su rotaie. Un nuovo piano coordinato di trasporto tra linee convenzionate e ferroviarie che
copra in modo chiaro, continuo ed efficiente, ogni angolo dell’isola, potenziando i sistemi navetta
staffetta delle località attrattive.
MOBILITA’ DIGITALE. Realizzazione agenda digitale siciliana. Wi -fi e supporto a tutte le iniziative
pubblico-privato che puntano sulle comunicazioni digitali.
9. IL MARE. Lungo la costa siciliana si segnala una preoccupante riduzione delle spiagge, causata
da fenomeni erosivi, ma dovuta all’atavica incapacità gestionale degli enti locali, a cui si sommano
tutta una serie di attività “lecitamente” autorizzate o abusive: lo sversamento incontrollato di
sostanze inquinanti, il furto di sabbia, di ghiaia e inerti lungo le coste e alvei dei fiumi. Per allentare
la pressione antropica sulle coste siciliane, in cui vivono i quattro quinti della popolazione, è
necessario, oggi più che nel passato, attuare una seria politica di tutela dei territori costieri
compresi almeno nella fascia entro i 2.000 metri dalla linea di battigia marina, e dei territori costieri
compresi nella fascia entro i 500 metri dalla linea di battigia marina, con particolare riguardo ai
compendi sabbiosi e dunali. La Sicilia, nonostante l’autonomia, è l’unica regione italiana a non
essere dotata di una propria legge per la tutela del mare e della costa, forse è arrivato il momento,
quantomeno, di correre ai ripari per dotarci di una legge per valorizzare una delle più rilevanti
ricchezze dell’Isola. Ma oltre la tutela, la valorizzazione e l’uso: promozione di tutte le
riqualificazioni “attive” ma leggere e sostenibili di tutto il perimetro costiero con finalità attrattiva o
culturale seguendo linee guida di tutela e valorizzazione artistica paesaggistica ma con vocazione
turistica. Riqualificazione come poli di formazione tecnico professionale internazionali e di
produzione artistico-culturale dell’area industriale di Termini Imerese. Il più grande centro integrato
scolastico artistico e culturale d’Europa.
COSTI: FONDI UE TIMING 4 anni LA TERRA.
L’agricoltura come risorsa tradizionale ma innovativa. Verranno promosse le professioni della terra.
Supporto e coordinamento delle azioni e delle promozioni del nostro settore agro-alimentare, vedi
allegato tecnico (su esempio dei distretti eccellenza agroalimentare)
10. FISCALITA’. Vogliamo un sistema fiscale più giusto – che promuova una maggiore equità,
combatta l’evasione e favorisca il lavoro e la produzione rispetto alla rendita – ma anche, al tempo
stesso, capace di orientare l’economia verso l’innovazione. Per questo chiediamo allo Stato di
realizzare una riforma del sistema fiscale che, a parità di gettito, alleggerisca la pressione sul
lavoro e sull’impresa spostando il carico verso i consumi di energia e di materie prime, incentivi
produzioni e consumi ambientalmente virtuosi disincentivando quelli più inquinanti. Proponiamo
inoltre in particolare: a) l’incentivazione di produzioni che utilizzano materie prime seconde,
sviluppando la filiera del riciclo; sostenendo con la leva fiscale ilmercato dei prodotti riciclati; b) una
riforma della fiscalità urbanistica in modo da premiare la riqualificazione delle città e del patrimonio
edilizio esistente; c) rivisitazione delle fiscalità di accise petrolifere.
COSTI: ZERO. TIMING: SUBITO.
– Gennaio 2014 –