DOPO LA SEDUTA DELLA COMMISSIONE TRASPARENZA DI IERI, I CONSIGLIERI D’ASTA E CHIAVOLA DEL PD INTERVENGONO SULLE SCELTE DEL COMUNE DI RAGUSA IN ORDINE ALL’AGGIUDICAZIONE DEL SERVIZIO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO: “SONO EMERSI PARECCHI ASPETTI CHE NON CONVINCONO. LA GIUNTA FACCIA CHIAREZZA”

I consiglieri comunali del Pd Mario D’Asta e Mario Chiavola esprimono le proprie perplessità sull’attività portata avanti dall’Amministrazione comunale, dopo l’esito della seduta della commissione Trasparenza di ieri, in merito alla procedura negoziata espletata da palazzo dell’Aquila concernente il servizio socio-psico-pedagogico. “Tutti i dubbi che avevamo sono stati rafforzati ulteriormente dopo il materiale che è stato possibile esaminare ieri in commissione – chiariscono i due esponenti Dem – Il Comune di Ragusa, nell’effettuare la gara prima e la procedura negoziata dopo, pur avendo richiesto fra i requisiti principali (il cosiddetto servizio di punta) l’aver effettuato un servizio identico, quindi stesse prestazioni rivolte alle scuole dell’infanzia, primaria e secondarie di primo grado, ha escluso in sede di gara una ditta che portava come servizio di punta “Spazio neutro” rivolto solo a minori e famiglie e non alla scuola nella sua totalità e per di più svolto non all’interno delle sedi scolastiche, mentre ha ammesso la ditta che dichiara di avere come servizio di punta lo “Sportello ascolto” rivolto a minori e famiglie, quindi non alla scuola nella sua totalità e di conseguenza non con le stesse prestazioni, solo perché effettuato all’interno delle sedi scolastiche. Ci spieghi l’Amministrazione e ci dimostri soprattutto come si può considerare identico un servizio che effettua uno sportello ascolto, che quindi per logica non lavora ad esempio con il gruppo classe o gestisce screening o laboratori, anche se gestito da un’equipe socio-psico-pedagogica, con le prestazioni del servizio in gara che ha una vasta gamma di interventi fra i quali anche, dunque, lo sportello ascolto. Quali sono gli elementi che hanno convinto il dirigente dell’ufficio Contratti che il servizio potesse ritenersi identico? E’ emerso, altresì, che il certificato, presentato dalla ditta aggiudicataria, parla di un servizio rivolto a minori e famiglie, mentre il Comune rivolge il servizio alla scuola, quindi manca il terzo fruitore. Così risulta che il servizio reso è uno “sportello ascolto”, cioè un servizio a postazione fissa, che non è a 360 gradi come quello che richiede il Comune. Non si sarebbe dovuto procedere esattamente al contrario? Cioè gli elementi presenti nel certificato avrebbero dovuto indurre all’esclusione della ditta aggiudicataria salvo a dimostrare, da parte della stessa, con una determina, un capitolato d’appalto, da dove si evidenziassero le prestazioni, di essere stata esclusa ingiustamente. Da alcune testimonianze raccolte, inoltre, sembrerebbe che la cooperativa aggiudicataria del servizio, che non ha nessuna esperienza in merito, né tanto meno competenza, anziché arrivare in punta di piedi e molta umiltà, abbia trattato gli operatori come se fossero gli ultimi arrivati. Ci sono, in proposito, molti aspetti che occorre approfondire e che ci riserviamo di chiarire meglio con i diretti interessati auspicando che, nel frattempo, sia la stessa Amministrazione comunale a pretendere ulteriore chiarezza. Anche perché stiamo parlando di un servizio che si rivolge agli studenti delle scuole dell’obbligo e che ha quindi bisogno di essere gestito nella maniera migliore”.

 

 

 

Mario D’Asta

Mario Chiavola

Consiglieri comunali

Pd Ragusa

15 aprile 2016