“Contraddicendo tutti i principi della democrazia istituzionale e partecipata che tanto citano a vanto della propria azione politica, anche l’altra sera, in Consiglio comunale, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno dato prova della loro reale natura. Occupare qualsiasi spazio istituzionale: dai revisori dei conti al Cda dell’Università, alla presidenza dell’ultima Opera pia”. Sono i consiglieri del Partito Democratico, Giorgio Massari e Mario D’Asta, e del movimento Megafono, Mario Chiavola, di Ragusa ad affermarlo dopo che la seduta del civico consesso in cui si sarebbero dovuti votare i nominativi dei tre revisori dei conti ha visto la maggioranza fare valere la forza dei numeri, a discapito della sospensione chiesta da nove partiti di opposizione per fare emergere un nominativo che potesse essere espressione della minoranza. “Mentre i rappresentanti dei nove partiti stanno discutendo – affermano i consiglieri del Pd e di Megafono – i consiglieri grillini decidono che non si può attendere e pressando indebitamente il presidente del Consiglio, dal quale comunque ci saremmo aspettati una maggiore resistenza, si votano i nominativi del collegio dei revisori dei conti, impedendo all’opposizione, a cui la legge assegna, attraverso il meccanismo di votazione, la possibilità di esprimere un nome al fine di rendere più plurale e quindi più trasparente il sistema di controllo sui conti pubblici”. I gruppi consiliari del Partito Democratico e di Megafono esprimono rammarico per l’ennesima mancanza di cultura e di rispetto istituzionale da parte del gruppo M5S e forte preoccupazione sulla possibilità di esercitare come opposizione un controllo reale sugli strumenti finanziari, la responsabilità dei quali, anche con riferimento a tutte le controverse questioni di bilancio, sarà da ascrivere esclusivamente alla maggioranza. Pd e Megafono, pur avendo raggiunto una intesa su un nominativo comune da votare come revisore dei conti, convinti e rispettosi dell’idea che tutta l’opposizione nel caso specifico aveva il diritto di concorrere alla composizione del collegio dei revisori, non sono entrati in aula e non si sono votati il proprio nominativo, attendendo che i colleghi del resto dell’opposizione completassero i propri ragionamenti e fossero pronti per riprendere il Consiglio. “Evidentemente non la pensavano così i consiglieri del M5S. Noi testimoniamo con i fatti cosa intendiamo per rispetto delle istituzioni e della democrazia, altri usano le istituzioni per un effimero momento di potere”.
Ragusa 11-10-2014
I gruppi consiliari Pd e Megafono