IL BILANCIO DI PREVISIONE 2015 AL COMUNE DI RAGUSA, D’ASTA (PD): “E’ SOLTANTO UN ESERCIZIO DI STILE PER AUMENTARE LE TASSE AI CITTADINI. NON C’E’ UN SOLO PROGETTO A MEDIO E A LUNGO TERMINE PER LA CITTA’. LA GIUNTA GRILLINA SI STA LIMITANDO AL MINIMO INDISPENSABILE”

 

“Tasse, tasse e ancora tasse. L’amministrazione delle (sovra)tasse. Questo è ormai il tormentone che caratterizza il modus pensandi ed operandi dei grillini. E’ questa la linea guida del bilancio di previsione 2015 che ci è stato proposto dall’Amministrazione grillina e che non abbiamo remore a valutare negativamente e a bocciare. Perché, ancora una volta, nonostante la Giunta Piccitto sia in sella ormai da due anni e mezzo, nonostante una tassazione che sta piegando l’intera città, non evidenzia con chiarezza una visione di città. Il bilancio di previsione rappresenta il documento del futuro e l’amministrazione pentastellata si è orientata sulla pressione fiscale come stella polare per la propria elaborazione politica, facendo precipitare l’ennesima tegola in testa alle famiglie, alle imprese, alla comunità ragusana tutta. E dopo il danno, la beffa: alle tasse non segue una idea di città dimostrando ancora una volta che la famigerata rivoluzione del grillismo di facciata, tanto sbandierata ai quattro venti, altro non è che l’amministrazione dell’ordinario, altro non che è il fallimento evidente della loro visione e azione politica. E’ andata persa l’ennesima occasione per il cambiamento vero e concreto di Ragusa”.

E’ quanto afferma il consigliere comunale del Pd, Mario D’Asta, con riferimento ai contenuti dello strumento finanziario discusso in aula, per essere definitivamente esitato, stamattina, con degli emendamenti. “Ha ragione Martorana quando afferma che – aggiunge D’Asta – sono riusciti a compiere un lavoro straordinario, nel senso letterale del termine. Hanno, cioè, compiuto un’operazione fuori dall’ordinario accrescendo i balzelli in danno alla comunità cittadina. E per forza. Basti pensare che la spesa corrente, in tre anni, è aumentata di 27 milioni di euro, da 63 a 90 milioni. Qui la parola spending review neppure sappiamo cosa significhi. Anzi, spendiamo e spandiamo, con la ormai nota, scellerata e irresponsabile politica delle assunzioni che contribuiscono a far lievitare la spesa corrente, con feste e festini e con la nomina di esperti e consulenti, come se nulla fosse. E poi per forza che ci vogliono le tasse. Altrimenti questo carrozzone come si dovrebbe mantenere? Tra Imu, prima Tares e poi Tari, negli anni precedenti il carico sui cittadini ragusani era stato di ben 21 milioni di euro. Quest’anno, poi, si è aggiunta anche la Tasi, 8 milioni di euro, un’altra tegola sulla testa dei cittadini. Tasi che, ricordiamo, è stata aumentata al massimo, senza colpo ferire. E i nostri cittadini, le nostre famiglie, le nostre attività produttive si sono trovati costretti chi a stringere ulteriormente la cinghia, chi a sprofondare in una povertà allarmante. E tra le scelte da biasimare con forza, più di ogni altra cosa, dati i 28 milioni di euro di royalties in entrata, il fatto di non avere ridotto le tasse, non avere rafforzato i servizi sociali, il mondo della cultura, ma anche la scarsissima attenzione al mondo dell’agricoltura con appena 200mila euro a sostegno del settore. E, anzi, c’è una voce che riguarda l’agricoltura propriamente detta con appena 5.000 euro. Ma stiamo scherzando? Il comparto avrebbe bisogno di risorse fresche ancorate a iniziative dinamiche, a cominciare dalla questione brucellosi a cui questa amministrazione gira le spalle completamente”.

“Nessuna idea dirompente sul turismo – aggiunge D’Asta – settore trainante che caratterizza, sempre di più, il presente e il futuro del nostro territorio. Nessuna idea in campo, insomma, che possa caratterizzare il futuro di questa città che, a questo punto, merita di più e ben altro”. Per D’Asta “è stata completamente persa la scommessa di utilizzare le royalties, quasi 44 milioni di euro in due anni, per cercare di dare un volto nuovo a Ragusa. Avrebbero potuto – continua – rivoltarla come un calzino. E invece buona parte di queste somme è andata a spalmarsi nelle spese correnti. La mancanza di visione, e pertanto di una programmazione, l’immobilismo e l’anonimato continuano ad essere le strutture portanti di questa Amministrazione comunale che gestisce la città di Ragusa con una approssimazione sconcertante, facendo appena il minimo indispensabile. Per questo il voto del Pd non può che essere contrario al bilancio e, anzi, speriamo che la Giunta possa rinsavire politicamente e garantire un aspetto più caratterizzante e utile allo strumento finanziario”.

Mario D’Asta

Consigliere comunale

Pd Ragusa

12 ottobre 2015