Rimettiamo al centro la Politica proponendo una idea di città

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  • Lunedì 08 Luglio 2013
  • Ragusa,
  • pagina 35

 

di Michele Barbagallo
Ragusa. Potrebbero ancora arrivare nuove dimissioni all’interno della segreteria comunale del Partito Democratico. Sabato, ad inizio riunione, e dunque senza attenderne l’esito, Giancarla La Cognata, moglie dell’ex consigliere comunale Lauretta, non ha escluso anche le sue dimissioni. Sarebbe la quinta su dieci, se le formalizzerà, dopo le dimissioni già operative e in contrasto con il segretario comunale Peppe Calabrese, arrivate da Riccardo Schininà, Roberto Lo Freno (che si è dimesso da tesoriere e legale rappresentante del partito), Alessandra Vicari e Alessandra Sgarlata.
Nella riunione di sabato Calabrese si è appellato al coordinamento cittadino ma non ha rassegnato le dimissioni sebbene in tal senso era arrivata la richiesta del secondo circolo del Pd e, durante la riunione, quella di Riccardo Schinina. E a proposito di secondo circolo, Enzo Napoli ha sottolineato più volte che la nascita del secondo circolo ha indebolito il partito e ha dato all’elettorato una percezione negativa, di spaccatura. Finora da quel che resta della segreteria cittadina del Pd non è arrivato alcun comunicato stampa ufficiale. Su Facebook c’è solo il duro intervento dello stesso Calabrese che, nei giorni scorsi, ha contestato chi “infanga il suo nome”.
Ma anche dopo la riunione di sabato non mancano le riflessioni pubbliche. Sul web la fa Mario D’Asta, consigliere comunale e referente dell’area Renzi. “Abbiamo preso atto delle critiche aspre e dure accompagnate dalle dimissioni di quattro componenti su dieci della segreteria, ma anche delle non dimissioni del segretario – commenta D’Asta – Il Partito Democratico non è riuscito a costruire un patto con la città, un patto che sapesse dare una speranza, parlare all’anima dei ragusani e offrire delle proposte alla città. Una proposta politica, tra l’altro, intrisa di contraddizioni al primo turno, contraddizioni e forzature che sono aumentate al secondo turno. Se non rimettiamo al centro la politica, con la capacità di riconnetterci sentimentalmente al cuore pulsante e razionalmente alle tasche dei ragusani, con la elaborazione di un’idea di città, che sappia parlare a tutti gli strati sociali e a tutte le articolazioni economiche della città, questo Pd continua a sbagliare. Rimango convinto, insieme ai tanti democratici renziani e non, della necessità, da parte del Pd di Ragusa di lanciare un segnale forte, segnale che, secondo noi, si aspettano non solo gli elettori e gli iscritti, ma la città tutta”.
D’Asta poi spiega che “rifletteremo in questi giorni sul da farsi”. Nel frattempo lo stesso Calabrese sembra che abbia già chiesto di confrontarsi apertamente sia con D’Asta che con Massari.

08/07/2013