L’assenza di pioggia continua a non dare scampo all’Isola della siccità. Le scarse precipitazioni, purtropp, non hanno portato ad un recupero del deficit pluviometrico accumulato fin dall’autunno. Hanno semmai accentuato le condizioni di siccità in alcune aree dove di nuovo gli apporti delle piogge sono stati pesantemente inferiori a quelli attesi.
La Sicilia, e lo sappiamo benissimo, è una regione che da anni è abituata ad affrontare periodi di siccità ma sicuramente non lunghi come quello in corso. Secondo la Regione il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato fino a questo momento l’attuale tendenza.
La Sicilia richiede lo stato di emergenza nazionale. Una decisione presa in conseguenza alla forte situazione drammatica che sta vivendo la nostra Isola. La Regione, infatti, ha già messo in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini. Ciò che servono sono interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Necessari anche sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà.
Già nelle scorse settimane la Regione aveva dichiarato lo stato di crisi idrico per l’uso potabile e non solo, anche per quello agricolo-zootecnico, che sta mettendo in ginocchio milioni di agricoltori, per questo si era tenuto necessario nominare anche due commissari, Dario Cartabellotta, direttore generale del dipartimento Agricoltura e Leonardo Santoro, segretario generale dell’Autorità di bacino. Per i settori produttivi interessati sono state avviate le procedure per provvedimenti per circa 5,5 milioni di euro che prevedono sgravi dai canoni dei consorzi di bonifica e misure di semplificazione amministrativa. È stato costituito anche un Osservatorio regionale sugli utilizzi idrici per monitorare costantemente lo stato degli invasi e delle riserve di acqua.
Gli invasi sono sempre più secchi, solo a marzo 2024 si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi, l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava dal 2010. In realtà il primo trimestre dell’anno, in quanto ad accumuli totali, non è stato così asciutto come in altre fasi siccitose registrate in passato (prime fra tutte, quelle del 1977 e del 1989), ma è ovvio che la situazione attuale risente pesantemente dei mancati apporti del periodo autunnale. Come viene fuori dal rapporto Sias, ne risulta un quadro secondo il quale la siccità a breve termine interessa aree piuttosto limitate con intensità moderata, mentre la siccità a medio termine risulta coinvolgere gran parte del territorio regionale, localmente anche con intensità severa o addirittura estrema.
L’acqua ad oggi è razionata in più di 150 Comuni dell’Isola e i disservizi nella rete sono all’ordine del giorno. Queste misure potranno comportare, in alcuni punti dei distretti interessati, anche l’assenza di erogazione durante gli orari di massimo consumo.
Una relazione della Protezione civile regionale indica interventi a breve e a medio termine per mitigare la crisi che prevedono in primis la riduzione dei consumi delle utenze idropotabili, interventi sugli invasi, e campagne di informazione e sensibilizzazione per il risparmio. Risorse alternative, acquisto di autobotti e silos per la distribuzione in luoghi pubblici, l’utilizzo di pozzi e sorgenti, riparazione di reti idriche, ammodernamento degli impianti di dissalazione potrebbero essere non la soluzione ma forse una toppa. Il costo delle azioni a breve termine è di 130 milioni di euro, mentre di quelle a medio termine è di 590 milioni di euro.
La mancata ricostituzione di riserve idriche adeguate nel sistema degli invasi e nei corpi idrici sotterranei lascia presagire che gli interventi da apportare devono essere imminenti. Servirebbero, inoltre, nei restanti mesi primaverili, precipitazioni abbondantemente superiori alla norma per attenuare il quadro di siccità attuale, mentre piogge semplicemente nella norma comporterebbero comunque un peggioramento del quadro attuale.
L’Anci Sicilia in considerazione della situazione di estrema gravità e del rischio che possa peggiorare con inevitabili ripercussioni su economia e servizi, invita i sindaci dell’Isola a richiamare l’attenzione dei cittadini, appellandosi al senso di responsabilità, per mettere in campo tutte le misure possibili per evitare sprechi e utilizzare l’acqua in maniera parsimoniosa. Ricordiamo che tra le regole da adottare rientrano: controllare il funzionamento dei rubinetti, fare la doccia anziché il bagno, utilizzare il ciclo economico per lavatrice e lavastoviglie e non fare scorrere acqua mentre si lavano i denti o durante la rasatura.