Sulla Unione Comunale del PD di Ragusa: “RAGUSA HA BISOGNO DEL PD, MA DI TUTTO IL PD NON SOLO DI UNA PARTE”. Il percorso è sbagliato e il problema, ma anche la soluzione, rimane di natura politica.

Quell’Assemblea del 13 luglio rappresenta un errore clamoroso. Una elezione illegittima perchè irregolare è stata la convocazione. Ma il problema rimane nella impostazione politica, sbagliata nel merito e nel metodo, errata nella sua prospettiva politica. Bisogna continuare a lavorare nella direzione della unità. Dentro il PD e dentro tutti e tre i circoli vi sono personalità di grande rilievo, di cui non si può fare a meno.”

Se il problema fosse solo di natura regolamentare già, questa convocazione sarebbe irregolare. Basta leggere l’art. 23 del regolamento della Unione Comunale, (vedi foto: l’art. 23 cita che l’assemblea doveva essere convocata entro il 20 di giugno ed invece è stata convocata ben oltre i primi di luglio). Basti pensare che non c’era nessun componente della commissione di Garanzia a certificare tutto questo. Quindi già nella forma da annullare.

Ma la questione è sostanzialmente più profonda, l’errore è politico.

Come si fa a pensare di volere rappresentare l’unità del partito con la base che sostanzialmente non riconosce il percorso? Due circoli su tre che hanno stigmatizzato la forzatura. Tutti e 3 i consiglieri comunali che non solo non hanno condiviso il percorso ma lo hanno criticato non presentandosi. Il Segretario provinciale che, di concerto col Segretario regionale, blocca la convocazione dell’assemblea a due ore dall’inizio e che quindi manifesta tutto il dissenso sia nel merito della proposta che nel metodo. Il deputato della città di Ragusa contro. Insomma tutto il mondo universo contro una elezione che definire kafkiana è dire poco.

Politicamente si è commesso un grosso errore. Il Pluralismo, da una parte, l’Unità dall’altra sono due pilastri costitutivi di un processo chiamato democratico. Qui né pluralismo, né unità.

La forzatura di qualche giorno fa non solo non è giusta per i motivi testè spiegati ma risulta anche essere dannosa per l’immagine del partito che ne esce, ancora una volta, indebolita e parcellizzata. E’ tutto un percorso utile solo per un autoindebolimento improduttivo e masochista. Causa ne è quella sinistra tutta protesa a tentare di vincere i congressi per poi perdere le elezioni. Una partita tutta interna che non giova al percorso della unione comunale, all’immagine esterna del PD. Ma poi anche il significato semantico di “Unione Comunale” sta ad indicare unità, processo unitario. Qui è avvenuto tutto il contrario. Il percorso più disunitario mai conosciuto finora.

Da Presidente provinciale del Pd, personalmente, non potevo partecipare proprio perché le regole non sono state rispettate, ma perché la mia elezione a Presidente Provinciale non poteva e non doveva essere funzionale a dividere, ancora di più, ma semmai a costruire percorsi di unità tra i tre circoli.

La mia proposta, la nostra proposta, era quella di coinvolgere i tre circoli, di creare una Casa Comune Democratica dove dentro vi fosse tutto il PD e non solo una parte, quella del secondo circolo, sicuramente minoritaria in città, ma anche dentro il partito. Ma non ci vuole neanche un politologo per capirlo. Avevamo anche pensato ad una figura unitaria di grande autorevolezza. Ma si è voluto andare avanti portando il partito a sbattere contro il muro. Perché se non si cambia direzione subito, quello sarà il risultato.

Il regolamento della Unione Comunale del 2015 è stato elaborato a tesseramento già fatto, quando, chiaramente, a stagione congressuale chiusa e a carte scoperte, l’impegno al tesseramento è stato meno forte.

 Ma poi ancora, durante la conferenza stampa, si utilizzano argomentazioni di debole entità dicendo che già il candidato a Sindaco sarebbe già stato scelto? E Sarei io? Tutte argomentazioni veramente di scarso profilo e debole lungimiranza, oltre il tentativo banale di far circolare nomi inopportunamente. Sia per ovvie ragioni di tempo, dato che mancano ancora tre anni, ma anche perché i metodi dei caminetti sono oggettivamente inesistenti. Nel PD saranno gli organismi e le primarie a legittimare il migliore candidato e il migliore progetto di città. Certo che proiettare su di me le legittime ambizioni di qualcuno che avrebbe già deciso di candidarsi per le amministrative tentando di impossessarsi del partito è alquanto bizzarro oltre che contraddittorio

 Ma c’è un PERO’ grosso come una casa. Come si fa a pensare ad un candidato se, a parte i tempi ancora immaturi, manca un progetto complessivo di città, se non esiste un PD forte ed unito. Ed è questa la più grossa critica fatta a chi teorizza di unire per poi praticare, irresponsabilmente, la strada della divisione.

Qui il problema non è confronto dialettico tra la sinistra radicale dentro il PD e la sinistra riformista di Renzi, qui siamo di fronte a chi pensa che dividere sia un bene e chi no. Aggiungerei che anche dentro il secondo circolo ci siano state delle assenze importanti come quella di Nino Barrera, Titta Veninata e Salvatore Terranova. I primi due assenti, il terzo che non rinnova più la tessera. Di certo assenze pesanti, importanti per la storia del PD ragusano che devono fare riflettere. Evidentemente anche il secondo circolo non era compatto sul percorso proposto.

L’obiettivo, su cui continuare ad insistere nella città di Ragusa, rimane quello di costruire una squadra credibile, un percorso capace di elaborare una idea di città, un progetto capace di appassionare, valorizzare le tante personalità esistenti ma di attirare risorse nuove. Bisogna RiCostruire una credibilità in Città. E questo inizio rappresenta il modo più sbagliato.

Quell’Assemblea rappresenta un errore clamoroso. Come se le divisioni del centro sinistra ragusano non ci avessero insegnato nulla. Ma il problema rimane nella impostazione politica, sbagliata nel merito e nel metodo, errata nella sua lungimiranza politica e nella prospettiva. Bisogna continuare a lavorare nella direzione della unità, del cambiamento ma anche di un normale, non più rinviabile, rinnovamento. Anche se credo convintamente che dentro il PD e dentro tutti e tre i circoli vi siano personalità di grande rilievo. Bisogna fare un forte patto generazionale senza rottamare nessuno ma rientrando in connessione con la nostra città, riportando al centro le esigenze e le proposte della nostra città

Bisogna costruire una nave pronta per iniziare un viaggio tutto nuovo, un viaggio intriso di entusiasmo, di partecipazione e di belle speranze. E questo viaggio deve vedere coprotagonisti tutti e tre i circoli Questa è la direzione giusta.

Siamo ancora in tempo per aggiustare il tiro. Sbrighiamoci. Non perdiamo più tempo

Mario