Servizio Educativa Domiciliare. Vengono effettuali i controlli adeguati?

Al Presidente del CC Ilardo
All’Assessore ai Servizi Sociali

Interrogazione a risposta orale
Oggetto: “Servizio Educativa” domiciliare

Il sottoscritto consigliere comunale Mario D’Asta

Dato che

L’educativa domiciliare è un servizio che prevede l’intervento dell’educatrice professionale presso l’abitazione di un nucleo familiare indicato dal servizio sociale che a sua volta ha ricevuto segnalazione dalla Scuola o dal Tribunale o dalla Questura.

A volte questo intervento viene richiesto dal tribunale per i minorenni e viene imposto alla famiglia.

Il servizio ha come obiettivo principale la tutela del minore, i cui genitori, per svariate difficoltà personali, non riescono a prendersi cura di lui in maniera adeguata.

A Ragusa questo servizio esiste dal 1999 e viene affidato alle cooperative sociali tramite gara.

Fino a marzo del 2017 il servizio è stato in continua evoluzione poiché sono state apportate migliorie al progetto la cui attuazione ha dato notevoli risultati sul piano della qualità.

Nel mese di marzo del 2017 il servizio è stato bruscamente interrotto senza nessun preavviso e senza nessuna attenzione per i circa trenta nuclei familiari con minori a rischio di devianza, che contavano su questa preziosa risorsa.

Dopo varie sollecitazioni da parte delle educatrici (rimaste senza lavoro) e degli utenti (che si sono recati anche in consiglio comunale) viene indetta trattativa privata che fa ripartire il servizio da ottobre 2017 al 15 maggio 2018 con la cooperativa Agape (CHE AD OGGI NON HA CORRISPOSTO ALLE EDUCATRICI IL TFR).

Durante questo periodo vengono espletate le procedure per la gara che si conclude con l’affidamento del servizio per 18 mesi alle cooperative Esperia 2000 e Jumangi che hanno partecipato costituendo un ATI.

Ritenuto che

Di seguito si espongono le principali criticità che hanno ridotto notevolmente la qualità del servizio:

  • Ad oggi le educatrici possono usufruire delle sede  una volta a settimana solo per riunioni di coordinamento e supervisione (E’ di questi giorni la notizia che si avrà probabilmente la sede a disposizione per le attività con i minori e altro per uno o due giorni a settimana)
  • La cooperativa non fornisce i materiali necessari per lo svolgimento delle attività a domicilio :colori, carta, giochi con finalità didattiche specifiche, giochi finalizzati alla stimolazione di bambini con ritardo cognitivo, e tanto altro ancora. Le educatrici sono costrette a comprare i materiali con le proprie risorse finanziarie.
  • Viene imposto alle educatrici di prendere un permessonon retribuito nel caso in cui l’utente non sia reperibile. Nel periodo estivo alcune famiglie hanno chiesto una sospensione temporanea del servizio, ciò avrebbe comportato per le educatrici notevole riduzione di stipendio. Infatti, non essendoci una sede disponibile non si sono potute organizzare attività che vedono comunque coinvolto tutto il personale (come si faceva in precedenza). Di conseguenza, le educatrici hanno acquisito nuove famiglie pur di non dover ricorrere ai permessi non retribuiti impossibili da recuperare. In tal modo alcune famiglie sono state tagliate fuori dal servizio pur avendo i requisiti per usufruirne. Inoltre, cosi facendo ai minori e ai loro nuclei familiari non viene assicurata la continuità dell’educatrice con la quale, faticosamente si è costruita una relazione. In altri termini si è accentuato il TURN OVER che abbassa notevolmente la qualità del servizio impedendo il raggiungimento di risultati.
  • Le educatrici hanno percepito gli stipendi di giugno e luglio e fine settembre. Ad oggi  le educatrici non hanno percepito lo stipendio di agosto, eppure sembra che il Comune di Ragusa abbia già liquidato questo mese.
  • Il bando prevede che le educatrici debbano espletare circa 80 ore mensili, ma la cooperativa impone alle dipendenti di non superare le 18 ore settimanali e ciò comporta una perdita media  di due ore mensili, poiché alcuni mesi le 80 ore vengono superate ma non riescono a compensare i mesi in cui non ci si arriva.

Considerato che:

Le dipendenti si sono rivolte ai sindacati per vedere riconosciuti i propri diritti ma è servito solo in parte.

Nelle righe sopra si è cercato di sintetizzare una situazione che è molto più complessa nella realtà.

Speriamo di poter porre all’attenzione del Sindaco l’importanza di un servizio che rappresenta un intervento incisivo nella prevenzione del disagio sociale un vero sostegno per le famiglie ragusane in difficoltà.

CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE E PONE ALCUNI QUESITI

  • sono stati effettuati i dovuti controlli?
  • le linee guida del progetto e i requisiti sono rispettati?
  • il bando aggiudicato contiene direttive che sono rispettate?

Il sottoscritto consigliere comunale CHIEDE pertanto

che si facciano, nell’attesa che si risponda in Consiglio Comunale, che le cooperative che gestiscono questo servizio siano sottoposte a controlli, poiché si ipotizza fortemente che non ci siano le condizioni per potere asserire che si stiano attenendo al progetto che hanno presentato per aggiudicarsi la gara (pur non avendolo visionato).

L’obiettivo di questa interrogazione è chiedere al comune e, quindi all’amministrazione, di controllare come viene espletato il servizio tenendo in considerazione quanto segnalato sopra.

Ragusa 18.11.2018
Consigliere Comunale
Mario D’Asta