#INTERROGAZIONECONSILIARE A RISPOSTA SCRITTA. NO A SPERIMENTAZIONI 5G A RAGUSA

Al Sindaco della Città di Ragusa
All’Assessore con delega all’Ambiente

PC

Al Presidente del Consiglio Comunale
INTERROGAZIONE CONSILIARE A RISPOSTA SCRITTA

OGGETTO: NO A SPERIMENTAZIONI 5G A RAGUSA

I consiglieri comunali Mario D’Asta e Mario Chiavola

Avendo il Primo Cittadino il dovere di assicurare la prevenzione e la salvaguardia della salute pubblica, prima ancora che possa legittimamente aprirsi un libero dibattito sulla nuova tecnologia 5G e sui suoi presunti pericoli per la popolazione;
Dato che

è compito del Sindaco, massima autorità sanitaria locale, fronteggiare la minaccia di danni gravi e irreversibili per i cittadini, assumendo ogni misura e cautela volte a ridurre e, se possibile, come in questo caso, eliminare ogni eventuale inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte, e i conseguenti rischi per la salute della popolazione;

in attesa che il mondo scientifico possa disporre di tutto il tempo necessario per analizzare la questione posta in essere, mettere in campo tutte le competenze possibili, eseguire tutti gli studi scientifici ad hoc, in attesa che la scienza possa appurare l’effettiva pericolosità di questa tecnologia;

al momento non ci sono dati che permettono di escludere o confermare se questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno; in mancanza di studi scientifici che comprovino la non pericolosità per la salute umana e per l’ambiente delle microonde e radiofrequenze dei sistemi di comunicazione di quinta generazione, il cosiddetto 5G. Infatti, ad oggi, sulla tecnologia 5G non c’è ancora chiarezza riguardo ai rischi per la salute umana che questo nuovo sistema di comunicazione potrebbe comportare;

 

Considerato che

  • Proprio per i motivi testè citati, si ritiene indispensabile usare la massima prudenza. A giustificazione di ciò, sono riportate numerose motivazioni ispirate alla prudenza e basate sugli allarmi lanciati dal mondo scientifico riguardo all’utilizzo del 5G, ritenuto un sistema ancora poco chiaro e conosciuto nelle sue possibili interazioni con la salute umana. A supporto sono citati anche autorevoli interventi e pareri come quello dell’Istituto Superiore della Sanità, che nel Rapporto Istisan 19/11 dichiara che la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo. Le radiofrequenze utilizzate nella tecnologia 5G hanno mostrato in molti studi animali una non trascurabile tossicità legata ad effetti biologici, ed in particolare sul Dna, in grado di indurre tumori ed alterazioni di diversi apparati (riproduttivo, metabolico, sistema nervoso). Sembra che il 5G sia reputato particolarmente pericoloso per il numero straordinariamente elevato di antenne pianificate, l’altissima energia di uscita utilizzata per garantirne la diffusione, le frequenze straordinariamente alte, le apparenti interazioni di alto livello della frequenza 5G sugli ioni, compresi i gruppi responsabili delle pompe ioniche cellulari;

  • Lo “Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks” ha chiesto approfondimenti. Il rapporto dell’Istituto superiore di sanità “Radiazioni a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche” ricorda che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro include l’esposizione da radiofrequenze nel gruppo dei “possibili cancerogeni”. Ma, chiarisce, la classificazione si basa su “un’evidenza tutt’altro che conclusiva che l’esposizione possa causare il cancro” e sul “debole supporto” degli studi. “Valutazioni successive – continua il rapporto – concordano nel ritenere che le evidenze relative alla possibile associazione tra esposizione a radiofrequenze e rischio di tumori si siano indebolite”. “Per quanto riguarda le future reti 5G – continua il documento – al momento non è possibile prevedere i livelli ambientali di esposizione alle radiofrequenze associati allo sviluppo dell’Internet delle Cose”. È vero che “le emittenti aumenteranno, ma avranno potenze medie inferiori a quelle degli impianti attuali e la rapida variazione temporale dei segnali dovuta all’irradiazione indirizzabile verso l’utente comporterà un’ulteriore riduzione dei livelli medi di campo nelle aree circostanti”. In sintesi: c’è sempre un margine di incertezza al quale ci si può appellare per precauzione. Rimandando le installazioni a data da destinarsi;

 

  • Il 5G passa anche dai tribunali. Il Tar ha respinto il ricorso di Iliad, che si era rivolto ai giudici amministrativo per ribaltare la decisione del Comune di Bologna, che aveva rifiutato di concedere all’operatore la possibilità di riconfigurare alcune antenne di telefonia in vista del 5G. Una decisione, si legge nell’ordinanza del Tar, legittima, perché “deve ritenersi prevalente l’interesse pubblico”;

 

 

Ritenuto che la Nostra Città è una Città No Muos, e che già è vittima di un un pur discusso sistema di onde elettromagnetiche che, di certo, viaggiano sulla testa dei ragusani. Una scelta, quella della posizionamento della città di Niscemi che nella sua scelta territoriale mai è stata compresa, al massimo subita, se non per mere logiche internazionali;

  • in attesa che si possano convocare i consigli comunali ad hoc in modalità on line per potere discutere i temi della città;

 

Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato

CHIEDONO

  • che si attenda che il mondo scientifico si esprimi definitivamente per assumere una scelta chiara, consapevole e, consequenzialmente, dare serenità alle famiglie ragusane;
  • di redigere una ordinanza sindacale in cui si blocchi preventivamente qualunque tipo di diffusione della nuova tecnologia, in cui si vietino test, sperimentazioni ed installazioni dei nuovi impianti nel territorio di Ragusa.

Ragusa

11.04.2020

Mario D’Asta
Mario Chiavola