Istat: rapporto ambiente urbano 2014

Istat: rapporto ambiente urbano 2014

 
 

E’ stato pubblicato il rapporto IStat sulla Qualità dell’ambiente urbano 2014.
Ecco le maggiori tendenze:

Nel 2013, per il secondo anno consecutivo, si riducono i tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture e 132,7 motocicli ogni mille abitanti (rispettivamente -0,9 e -0,6% nel confronto con l’anno precedente 2012). Più marcato il calo della domanda di trasporto pubblico locale, che scende da 201,1 a 188,6 passeggeri annui per abitante.

Si diffondono le iniziative a favore della mobilità sostenibile: cresce l’offerta di car sharing, presente in 23 città (soprattutto al Nord) e quella di bike sharing, attivato in 66 città. Dei 116 capoluoghi, 36 dispongono di almeno 34 km di piste ciclabili.

Si conferma il trend di miglioramento della qualità dell’aria per le polveri sottili: rispetto al 2012 diminuisce da 52 a 44 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10 viene superato per più di 35 giorni. Miglioramenti si riscontrano al Nord (da 37 a 32) e, in proporzione, soprattutto al Centro (da 9 a 6). Nel Mezzogiorno si evidenzia un peggioramento in Campania (da 2 a 4 dei capoluoghi della regione).

In 17 capoluoghi sono state attuate politiche di limitazione della circolazione del traffico privato di tipo sia emergenziale (a seguito di superamenti dei valori limite di un inquinante), sia programmato (a scopo preventivo o di riduzione progressiva delle emissioni); 28 capoluoghi hanno limitato la circolazione solo con blocchi programmati.

Sono 88 i comuni che nel 2013 hanno effettuato attività di misurazione del rumore finalizzate alla verifica del rispetto dei valori limite imposti dalla normativa (erano 91 nel 2012).

Nel 47,9% dei controlli è stato riscontrato almeno un superamento dei limiti dell’inquinamento acustico (-5,1 punti percentuali rispetto al 2012).

Nel 2013, il verde urbano pubblico rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, oltre 577 milioni di m2 (+0,7% rispetto all’anno precedente) che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 m2 per abitante.

Ricadono in “aree naturali protette” oltre 3.200 km2 del territorio dei capoluoghi (pari al 15,8%). In 43 comuni è stata individuata una rete ecologica, a tutela del mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano.

Sono 57 le amministrazioni che hanno attivato orti urbani da dare in gestione ai cittadini.

 

TESTO INTEGRALE

22 luglio 2014

Anno 2013

QUALITÀ DELL’AMBIENTE URBANO

Nel 2013, per il secondo anno consecutivo, si riducono i tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture e 132,7 motocicli ogni mille abitanti (rispettivamente -0,9 e -0,6% nel confronto con l’anno precedente 2012). Più marcato il calo della domanda di trasporto pubblico locale, che scende da 201,1 a 188,6 passeggeri annui per abitante.

Continuano a crescere le quote di autovetture euro 4 o superiori e motocicli euro 3 (i veicoli meno inquinanti) che rappresentano rispettivamente il 53 e il 37,8% del parco circolante nei capoluoghi. Nel Mezzogiorno solo il 42% delle auto è in classe euro 4 o superiore.

Si diffondono le iniziative a favore della mobilità sostenibile: cresce l’offerta di car sharing, presente in 23 città (soprattutto al Nord) e quella di bike sharing, attivato in 66 città. Dei 116 capoluoghi, 36 dispongono di almeno 34 km di piste ciclabili. Sistemi di infomobilità (tecnologie dell’informazione al servizio della mobilità urbana) sono presenti in 68 comuni capoluogo, fortemente concentrati nel Centro-Nord.

Si conferma il trend di miglioramento della qualità dell’aria per le polveri sottili: rispetto al 2012 diminuisce da 52 a 44 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10viene superato per più di 35 giorni. Miglioramenti si riscontrano al Nord (da 37 a 32) e, in proporzione, soprattutto al Centro (da 9 a 6). Nel Mezzogiorno si evidenzia un peggioramento in Campania (da 2 a 4 dei capoluoghi della regione).

Il numero massimo di giorni di superamento dei limiti del PM10, si registra prevalentemente in corrispondenza di stazioni di tipo traffico (66%), in circa un quarto di quelle di fondo (che misurano la qualità media dell’aria), e nell’8% delle centraline industriali.

Anche il PM2,5segna un miglioramento: in 10 città (18 nel 2012) sono stati superati i limiti della concentrazione media annua fissati dalla normativa.

In 17 capoluoghi sono state attuate politiche di limitazione della circolazione del traffico privato di tipo sia emergenziale (a seguito di superamenti dei valori limite di un inquinante), sia programmato (a scopo preventivo o di riduzione progressiva delle emissioni); 28 capoluoghi hanno limitato la circolazione solo con blocchi programmati.

Sono 88 i comuni che nel 2013 hanno effettuato attività di misurazione del rumore finalizzate alla verifica del rispetto dei valori limite imposti dalla normativa (erano 91 nel 2012).

Complessivamente sono stati effettuati 1.627 controlli, corrispondenti a 9,1 interventi ogni 100 mila abitanti, un numero inferiore rispetto all’anno precedente (1.661). In entrambi gli anni considerati, il 90% dei controlli è stato sollecitato da segnalazioni dei cittadini.

Nel 47,9% dei controlli è stato riscontrato almeno un superamento dei limiti dell’inquinamento acustico (-5,1 punti percentuali rispetto al 2012).

Nel 2013, il verde urbano pubblico rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, oltre 577 milioni di m2(+0,7% rispetto all’anno precedente) che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 m2per abitante.

Ricadono in “aree naturali protette” oltre 3.200 km2del territorio dei capoluoghi (pari al 15,8%). In 43 comuni è stata individuata una rete ecologica, a tutela del mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano.

La somma delle aree protette e di quelle destinate al verde urbano è pari al 18,2% della superficie comunale dei capoluoghi, con valori più elevati (tra il 60 e il 70%) a Cagliari, Venezia e Messina.

Nelle città italiane il verde “storico”, costituito da ville, giardini e parchi e tutelato per il valore storico-culturale e paesaggistico, copre in media un quarto del verde urbano totale, rappresentandone la componente più consistente.

Sono 57 le amministrazioni che hanno attivato orti urbani da dare in gestione ai cittadini.

Circa il 60% dei capoluoghi del Centro e del Nord e quasi il 40% di quelli nel Mezzogiorno hanno promosso specifiche iniziative in occasione della prima Giornata nazionale degli alberi (21 novembre 2013): 53 amministrazioni hanno messo a dimora alberi nelle aree del verde pubblico, 36 hanno attivato campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini e 13 hanno previsto percorsi formativi per gli addetti alla manutenzione del verde.

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Mobilità urbana: diminuisce ancora la domanda di trasporto pubblico e privato

Dopo la lieve flessione registrata nel 2012, continua a scendere il tasso di motorizzazione nei comuni capoluogo di provincia; nel 2013 si attesta a 613,2 autovetture per mille abitanti

1.Benché la diminuzione delle autovetture circolanti sia stata complessivamente modesta (-0,9% rispetto al 2012), il dato conferma un’importante inversione di tendenza per le città italiane, anche per il suo carattere generalizzato: il numero di autovetture è stabile o in calo in tutti i capoluoghi tranne a Torino e Reggio nell’Emilia che registrano, rispettivamente, un incremento del 2,6 e dell’1,4%.

1 Tutti gli indicatori rapportati alla popolazione sono stati ricalcolati sulla base della revisione delle serie storiche della popolazione residente conseguente al Censimento 2011 e non sono pertanto confrontabili con i loro analoghi pubblicati negli anni precedenti.

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Non considerando i dati di Aosta, Bolzano e Trento, non confrontabili con quelli degli altri capoluoghi a causa del più basso livello della tassazione provinciale sulle immatricolazioni, che negli ultimi anni ha determinato, in questi comuni, un’anomala concentrazione di nuove immatricolazioni.

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Nel testo si considerano incluse nel gruppo dei “grandi comuni”: Torino, Milano, Genova, Venezia, Verona, Padova, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Catania, Reggio di Calabria, Messina, Palermo e Cagliari.

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Anche qui senza considerare Aosta, Bolzano e Trento, dove la quota supera l’80% (vedi nota 2). Da segnalare tuttavia che a Bolzano e Trento il tasso di motorizzazione specifico per le autovetture più inquinanti (euro 3 o inferiori) è molto più basso della media dei capoluoghi: rispettivamente 203,2 e 211,8 veicoli per 1.000 abitanti, contro 287,8.

I valori più elevati del tasso di motorizzazione

2si rilevano in alcune città medie e piccole del Centro e del Mezzogiorno: L’Aquila (766,9), Frosinone (739,0), Viterbo (734,8), Potenza (724,7) e Isernia (705,3), seguite da Vibo Valentia, Rieti, Perugia, Ragusa e Olbia – tutte con più di 700 autovetture per mille abitanti. All’opposto si collocano, invece, alcune grandi città, prevalentemente del Nord: Venezia e Genova innanzitutto (rispettivamente con 420,8 e 465,1 auto per mille abitanti), i cui centri storici, peraltro, sono in tutto o in parte inaccessibili alle auto private, ma anche Bologna (508,4), Firenze (521,0) e Trieste (521,9). Valori relativamente bassi (intorno alle 500 auto per mille abitanti) si rilevano anche a La Spezia e Barletta.

Fra i grandi comuni

3, Catania presenta il tasso di motorizzazione più alto (698,1) – seguita da Cagliari (671,2), Roma (659,2) e Torino (626,6) – ed è insieme a Torino l’unica grande città a registrare, rispetto al 2012, un aumento sia pur lieve (+0,4%) del numero di autovetture circolanti, numero che diminuisce del 2,9% a Roma, del 2,1% a Milano e Firenze, e in misura variabile fra l’1 e il 2% a Genova, Bologna, Napoli, Bari, Taranto e Cagliari.

Continua a crescere la quota delle autovetture meno inquinanti (classe euro 4 o superiore), che dal 2012 costituiscono la maggioranza del parco circolante nei capoluoghi di provincia. Nel 2013 hanno raggiunto il 53% del totale (50,1% nell’anno precedente e 46,9% nel 2011). Valori superiori al 60% si rilevano a Como, Pavia, Reggio Emilia e Bologna, e in ben cinque dei capoluoghi toscani: Lucca, Firenze, Prato, Livorno e Pisa

4. Le auto in classe euro 4 o superiore sono ancora in netta minoranza, invece, in diverse città del Mezzogiorno, fra cui Napoli (31,8%) e Catania (34,2%). Nei capoluoghi del Centro e del Nord le auto a più bassi standard emissivi erano più della metà già nel 2011 e raggiungono nel 2013 rispettivamente il 55,4 e il 59,2%, mentre nel Mezzogiorno – nonostante la linearità del trend di crescita – la quota è ancora del 42%, e la soglia del 50% è stata superata, per la prima volta nel 2013, soltanto in tre comuni: L’Aquila, Pescara e Bari (Figura 1). FIGURA 1. AUTOVETTURE (classe euro 4 o superiore) CIRCOLANTI NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anni 2008-2013, valori percentuali20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 55,0 60,0 65,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Nord Centro Mezzogiorno Italia

 

INDICE DELLE TAVOLE

 

POPOLAZIONE E SUPERFICIE

Tavola 1.1 – Popolazione media dei comuni capoluogo di provincia – Anni 2008-2013 (valori assoluti)

Tavola 2.1 – Superficie media dei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (km2)

MOBILITÀ URBANA

Tavola 1.1 – Piani urbani del traffico (Put) approvati nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013

Tavola 2.1 – Domanda di trasporto pubblico locale nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (passeggeri annui per abitante)

Tavola 2.2 – Passeggeri annui del trasporto pubblico locale nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (valori assoluti in milioni)

Tavola 3.1 – Autovetture circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (per 1.000 abitanti)

Tavola 3.2 – Autovetture circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (valori assoluti)

Tavola 4.1 – Autovetture in classe euro 3 o inferiore circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (per 1.000 abitanti)

Tavola 4.2 – Autovetture in classe euro 3 o inferiore circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (valori assoluti)

Tavola 5.1 – Autovetture in classe euro 4 o superiore circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (per 1.000 abitanti)

Tavola 5.2 – Autovetture in classe euro 4 o superiore circolanti nei comuni capoluogo di provincia

-Anni 2009-2013 (valori assoluti)

Tavola 6.1 – Motocicli circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (per 1.000 abitanti)

Tavola 6.2 – Motocicli circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (valori assoluti)

Tavola 7.1 – Motocicli in classe euro 2 o inferiore circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (per 1.000 abitanti)

Tavola 7.2 – Motocicli in classe euro 2 o inferiore circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (valori assoluti)

Tavola 8.1 – Motocicli in classe euro 3 circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (per 1.000 abitanti)

Tavola 8.2 – Motocicli in classe euro 3 circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (valori assoluti)

Tavola 9.1 – Densità veicolari nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (veicoli per km2 di superficie comunale)

Tavola 9.2 – Veicoli circolanti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (valori assoluti)

Tavola 10.1 – Autovetture circolanti per tipo di alimentazione nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (composizioni percentuali)

Tavola 10.2 – Autovetture circolanti per tipo di alimentazione nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2009-2013 (valori assoluti in migliaia)

Tavola 11.1 – Presenza di servizi di

car sharing e bike sharing e di sistemi di infomobilità nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2011-2013

Tavola 12.1 – Densità di piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (chilometri per 100 km2 di superficie comunale)

Tavola 12.2 – Piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (valori assoluti in km)

ARIA

Tavola 1.1 – Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (per 100.000 abitanti)

Tavola 2.1 – Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2008-2013 (per 100 km2 di superficie comunale)

Tavola 3.1 – Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria che hanno rispettato gli obiettivi di qualità dei dati e del calcolo dei parametri statistici per almeno un inquinante rilevato (ai sensi del D. lgs 155/2010) e concentrazione territoriale delle centraline di tipo traffico, industriale e fondo nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (valori assoluti e numeri indici Italia = 1,0)

Tavola 4.1 – Numero massimo di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il PM

10 e valore più elevato della concentrazione media annua di PM2,5 rilevato tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria di tipo traffico nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2008-2013

Tavola 5.1 – Numero massimo di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il PM

10 e valore più elevato della concentrazione media annua di PM2,5 rilevato tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria di tipo industriale nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2008-2013

Tavola 6.1 – Numero massimo di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il PM

10 e valore più elevato della concentrazione media annua di PM2,5 rilevato tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria di tipo fondo nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2008-2013

Tavola 7.1 – Numero massimo di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il PM

10 e valore più elevato della concentrazione media annua di PM2,5 rilevato tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria per tipo di centralina (T – traffico, I – industriale, F – fondo o A – non classificata) nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2008-2013

Tavola 8.1 – Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, in funzione nell’anno di riferimento che hanno rispettato gli obiettivi di qualità dei dati e del calcolo dei parametri statistici per almeno un inquinante rilevato (ai sensi del Dlgs 155/2010), hanno misurato il PM

10 e la concentrazione media annua di PM2,5 e percentuale di quelle che rispettivamente hanno ecceduto i 35 giorni di superamento del valore limite per la protezione della salute umana del PM10 e il valore limite + il margine di tolleranza della concentrazione media annua del PM2,5 per tipo di centralina (totale e di tipo fondo) nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2012-2013 (valori assoluti e percentuali)

Tavola 9.1 – Superamento dei 35 giorni del valore limite per la protezione della salute umana del PM

10 nel corso del 2013, applicazione di blocchi emergenziali della circolazione per i veicoli a seguito di superamenti dei valori limite di una sostanza inquinante, numero di giorni e numero medio di ore per giorno a seconda dello standard emissivo dei veicoli nei comuni capoluogo di provincia – Anno 2013

Tavola 10.1 – Superamento dei 35 giorni del valore limite per la protezione della salute umana del PM

10nel corso del 2012, misure di limitazione della circolazione programmate per i

veicoli a scopo preventivo o di riduzione progressiva delle emissioni inquinanti, numero di giorni di blocco e numero medio di ore per giorno a seconda dello standard emissivo dei veicoli nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012 e 2013

Tavola 11.1 – Zone a traffico limitato (Ztl), numero di giorni di limitazione della circolazione e numero medio di ore per giorno a seconda dello standard emissivo dei veicoli nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013

RUMORE

Tavola 1.1 – Approvazione della zonizzazione acustica e del piano di risanamento acustico, nei comuni capoluogo di provincia

– 31 dicembre 2013

Tavola 2.1 – Controlli del rumore nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (per 100.000 abitanti)

Tavola 2.2 – Controlli del rumore nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (valori assoluti)

Tavola 3.1 – Controlli del rumore nei quali è stato rilevato almeno un superamento dei limiti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (per 100.000 abitanti)

Tavola 3.2 – Controlli del rumore nei quali si è rilevato almeno un superamento dei limiti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (valori assoluti)

Tavola 4.1 – Controlli del rumore nei quali è stato rilevato almeno un superamento dei limiti nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (valori assoluti e incidenza percentuale sul totale dei controlli effettuati)

Tavola 5.1 – Controlli del rumore per tipo di sorgente controllata nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (valori assoluti e composizione percentuale)

T

avola 5.2 – Controlli del rumore per tipo di sorgente controllata nei comuni capoluogo di provincia – Anni 2012-2013

Tavola 6.1 – Controlli del rumore nei quali è stato rilevato almeno un superamento dei limiti per sorgente controllata nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (incidenza percentuale sul totale dei controlli effettuati)

Tavola 6.2 – Controlli del rumore nei quali si è rilevato almeno un superamento dei limiti per sorgente controllata nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2012-2013 (valori assoluti)

VERDE URBANO

Tavola 1.1 – Approvazione degli strumenti di pianificazione e governo del verde nei comuni capoluogo di provincia

– 31 dicembre 2013

Tavola 2.1 – Realizzazione del censimento del verde urbano per alcune sue caratteristiche nei comuni capoluogo di provincia

– 31 dicembre 2013

Tavola 3.1 – Iniziative promosse dai comuni capoluogo di provincia in occasione della

Giornata nazionale degli alberi (in applicazione della Legge n° 10/2013) – 21 Novembre 2013

Tavola 4.1 – Aree naturali protette, parchi agricoli e reti ecologiche nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013 (incidenza percentuale sulla superficie comunale e presenza/assenza)

Tavola 4.2 – Aree naturali protette nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013 (superficie in metri quadrati)

Tavola 5.1 – Densità del verde urbano nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2011-2013 (incidenza percentuale sulla superficie comunale)

Tavola 5.2 – Verde urbano nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2011-2013 (superficie in metri quadrati)

Tavola 6.1 – Disponibilità di verde urbano nei comuni capoluogo di provincia

– Anni 2011-2013 (metri quadrati per abitante)

Tavola 7.1 – Densità e tipologie di verde urbano nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013 (incidenza percentuale sulla superficie comunale e composizione percentuale)

Tavola 7.2 – Tipologie di verde urbano nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013 (superficie in metri quadrati)

Tavola 8.1 – Aree destinate a forestazione urbana, orti urbani e orti botanici nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013

Tavola 9.1 – Densità totale delle aree verdi (aree naturali protette e aree del verde urbano) nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013 (incidenza percentuale sulla superficie comunale)

Tavola 9.2 – Totale aree verdi (aree naturali protette e aree del verde urbano) nei comuni capoluogo di provincia

– Anno 2013 (superficie in metri quadrati)

 

NOTA METODOLOGICA

 

Nota metodologica

L’indagine “Dati ambientali nelle città”, effettuata annualmente dall’Istat a partire dal 2000, raccoglie informazioni ambientali relative ai comuni capoluogo di provincia. Oltre alla raccolta dei dati per l’anno 2013, l’indagine consente anche la possibilità di revisionare l’informazione statistica rilevata negli anni precedenti

1, al fine di consolidare le serie storiche già disponibili. I dati dell’ultimo anno disponibile (2013), sono quindi dei primi risultati che potranno essere confermati o rettificati nelle successive edizioni dell’indagine.

1 Il consolidamento delle serie storiche pubblicate con il comunicato del 2

2 luglio 2014 riguarda i dati con anno di riferimento 2012, per le tematiche Aria, 2011-2012 per il Verde urbano e 2008-2012, per la tematica Trasporti. La tematica Rumore presenta, invece, per alcuni indicatori un’interruzione di serie dovuta alla modifica della definizione dei contenuti informativi rilevati ex-novo per gli anni 2012-2013.

La rilevazione si svolge con il supporto della rete delle Sedi territoriali dell’Istat (Uffici regionali e Uffici di statistica delle province autonome di Trento e Bolzano) che, presenti sui territori interessati, contribuiscono alla raccolta delle informazioni richieste, anche attivando contatti diretti con gli enti fornitori dei dati.

Il processo di acquisizione dei dati (compilazione dei questionari da parte dei rispondenti e monitoraggio delle operazioni da parte degli uffici Istat competenti) si svolge

on line tramite la compilazione dei questionari elettronici sul sito web https://indata.istat.it/amburb protetto con protocollo di rete SSL (Secure Sockets Layer), che garantisce l’autenticazione e la protezione dei dati trasmessi.

L’indagine presenta quindi degli elementi di complessità riferibili tanto alle criticità connesse alla raccolta di informazioni su una pluralità di fenomeni ambientali (strettamente dipendenti dalla carenza di standard nella realizzazione di banche dati amministrative da parte degli organismi locali fornitori delle informazioni e alla possibile disomogeneità o mancanza di fonti utili), quanto alle caratteristiche censuarie della rilevazione che si sviluppa ad un livello territoriale di forte dettaglio, quanto infine alla necessità di adeguare l’informazione statistica raccolta al progressivo aggiornamento della normativa tematica di riferimento. Tali elementi, uniti alla periodicità annuale di svolgimento, rappresentano altrettanti punti di forza dell’indagine, rendendo possibile la restituzione di informazione ambientale multi tematica, a elevato dettaglio territoriale secondo una tempistica che è utile al monitoraggio delle politiche ambientali applicate dalle amministrazioni.

Queste criticità impongono particolare attenzione nel processo di raccolta e analisi dei dati, al fine di giungere ad offrire un’informazione di qualità, confrontabile, di facile interpretazione.

Ciascuno degli otto questionari della rilevazione riguarda una specifica tematica ambientale ed è indirizzato ai diversi organismi, pubblici e privati, referenti per le rispettive tematiche per ciascun comune capoluogo. Solo raramente si è fatto ricorso ad un unico ente in grado di fornire i dati per tutti o per molti dei comuni osservati (come, ad esempio, l’ACI per i dati sui veicoli, l’ENEL per i consumi di energia elettrica, l’ENELGAS e l’ITALGAS per i consumi di gas metano).

La progettazione dei questionari è stata condivisa nell’ambito di un Gruppo di lavoro interistituzionale costituito per condividere le esigenze dei diversi produttori e utilizzatori dell’informazione statistica sulla qualità dell’ambiente urbano, cui partecipano oltre all’Istat anche l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), il Ministero dell’Ambiente, l’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) e Legambiente. Il lavoro congiunto ha permesso in molti casi di integrare e migliorare le informazioni richieste. In conseguenza della modifica dei metadati definitori alcuni indicatori prodotti nel 2014 non possono essere confrontati con le serie diffuse negli anni precedenti.

Nella fase di validazione dei dati sono applicate opportune metodologie per l’individuazione dei dati anomali e la ricostruzione, dove possibile, di quelli mancanti e/o incoerenti.

Il controllo dei dati per il più recente anno di rilevazione (2013) è basato su un criterio di analisi delle variazioni spazio-temporali degli indicatori che tiene conto dei dati già consolidati, rilevati

negli anni precedenti. I dati considerati non coerenti sono, in prima battuta, oggetto di mirate richieste di chiarimento indirizzate ai rispondenti e, solo secondariamente, per la quota residuale di dati non ancora coerenti o per le mancate risposte si è proceduto, dove possibile, al calcolo di stime. Con riferimento ad indicatori strutturali (e misure di fenomeni caratterizzati da lenta evoluzione nel tempo), in casi di mancate risposte si ricorre anche alla riproposizione del dato riferito a uno dei due anni immediatamente antecedenti a quello dell’ultima rilevazione (se disponibili nelle serie storiche).

Per gli indicatori riguardanti gli strumenti di pianificazione ambientale (ad esempio il Piano urbano del traffico, la Zonizzazione acustica, il Piano del verde ecc.) la ricostruzione dei dati mancanti e/o incoerenti si realizza, ove necessario, replicando il dato riferito all’ultimo anno disponibile. Nell’edizione 2014 dell’indagine per tutti gli strumenti di pianificazione ambientale è stato richiesto di indicare la data e il riferimento del relativo atto ufficiale di approvazione da parte dell’amministrazione. Questo ha prodotto un miglioramento della qualità del dato raccolto, ma anche la necessità di revisionare alcune informazioni già diffuse in serie storica, segnalando i casi in cui le amministrazioni hanno riportato di aver solo adottato (e non ancora approvato) gli strumenti di pianificazione. In alcuni casi gli obblighi di legge sull’approvazione degli strumenti di pianificazione, derivati da aggiornamenti della normativa regionale, comportano discrepanze nello stato di approvazione degli strumenti tra amministrazioni dello stesso ambito territoriale. E’ il caso, nel 2013, del Piano del verde, per alcuni capoluoghi della Lombardia dove risulta approvato il Piano di Governo del Territorio (PGT), nell’ambito del quale (piano dei servizi) è definito il sistema del verde urbano (art. 13 della L.R. 11 marzo 2005 n. 12).

Tutti gli indicatori rapportati alla popolazione sono stati ricalcolati in serie storica (anni 2008-2013) sulla base della ricostruzione per l’intervallo intercensuario della popolazione residente conseguente al Censimento 2011 (disponibile per gli anni 2002-2012, non direttamente derivata dai bilanci demografici correnti). Tale ricostruzione considera quale base territoriale i confini comunali vigenti all’anno di riferimento dei dati e tiene quindi conto delle variazioni della geografia amministrativa (quali nascita, morte dei comuni, per fusione o per disaggregazione, passaggi dei comuni tra regioni o province). Gli indicatori attualmente diffusi non sono pertanto confrontabili con i loro analoghi pubblicati negli anni precedenti. Per il calcolo degli indicatori in rapporto all’estensione territoriale del comune sono stati utilizzati i dati di superficie del sistema informativo geografico dell’Istituto.

Nel testo sono citati per semplicità come “grandi comuni” i capoluoghi di seguito elencati: Torino, Genova, Milano, Verona, Venezia, Padova, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Reggio di Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari.

Gli indicatori elaborati per ogni tematica ambientale rispondono ai modelli predisposti a livello internazionale. In particolare, l’Ocse ha proposto un insieme preliminare di indicatori per l’ambiente, concepito secondo il modello PSR (

Pressure, State, Response), che vede distinti pressione, stato e risposte per ogni singola componente ambientale. L’Agenzia europea per l’ambiente ed Eurostat hanno introdotto nel modello altre due componenti, le cause primarie o determinanti (driving forces) e gli effetti sui diversi recettori ambientali (impacts), implementando il modello DPSIR a cinque categorie (Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses), poste in relazione di causalità a più livelli.

Il modello DPSIR per l’analisi ambientale focalizza l’attenzione sullo stato (

state), ovvero l’insieme delle qualità chimiche, fisiche e biologiche delle risorse ambientali (aria, acqua, suolo, ecc.). Secondo lo schema proposto lo stato è alterato dalle pressioni (pressures), costituite da tutto ciò che tende a degradare la situazione ambientale (emissioni atmosferiche, produzioni di rifiuti, scarichi industriali, ecc.), per lo più originate da attività (drivers) antropiche (industria, agricoltura, trasporti, ecc.). Questa alterazione provoca degli effetti (impacts) sulla salute degli uomini e degli animali, sugli ecosistemi, danni economici, ecc.

Per far fronte agli impatti, vengono elaborate le risposte (

responses), vale a dire contromisure (quali leggi, piani di attuazione di nuovi interventi, prescrizioni) al fine di:

agire sulle cause generatrici dell’inquinamento ambientale;

ridurre le pressioni;

agire sullo stato in modo da risanarlo e riportarlo a livelli accettabili;

limitare gli impatti sulla salute con interventi di compensazione.

Il seguente prospetto riporta la lista degli indicatori, calcolati a partire dai dati raccolti nell’indagine, classificati secondo lo schema DPSIR.

PROSPETTO 1. INDICATORI AMBIENTALI URBANI ESAMINATI, CLASSIFICATI SECONDO LO SCHEMA DPSIR

TEMI

INDICATORE TIPOLOGIA DPSIR
Aria Numero di centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, che hanno rispettato gli obiettivi di qualità dei dati e del calcolo dei parametri statistici per almeno un inquinante rilevato (ai sensi del Dlgs 155/2010), e che hanno misurato il PM

10 (totale e di tipo fondo)

Risposta
Numero di centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, che hanno rispettato gli obiettivi di qualità dei dati e del calcolo dei parametri statistici per almeno un inquinante rilevato (ai sensi del Dlgs 155/2010), e che hanno misurato il PM

2,5 (totale e di tipo fondo)

Risposta
Percentuale di centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, che hanno rispettato gli obiettivi di qualità dei dati e del calcolo dei parametri statistici per almeno un inquinante rilevato (ai sensi del Dlgs 155/2010), e che hanno registrato più di 35 giorni di superamento del limite previsto per il PM

10 sul numero di centraline che lo hanno misurato (totale e di tipo fondo)

Stato/Pressioni
Percentuale di centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, che hanno rispettato gli obiettivi di qualità dei dati e del calcolo dei parametri statistici per almeno un inquinante rilevato (ai sensi del Dlgs 155/2010), e che hanno registrato superamento del limite previsto per la concentrazione media annua del PM

2,5 sul numero di centraline che lo hanno misurato (totale e di tipo fondo)

Stato/ Pressioni
Numero massimo di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il PM

10 tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria per tipo di centralina (traffico, industriale, fondo e non classificata)

Stato/ Pressioni
Valore più elevato della concentrazione media annua di PM

2,5 tra tutte le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria per tipo di centralina (traffico, industriale, fondo e non classificata)

Stato/Pressione
Numero massimo di giorni di superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il PM

10 nelle centraline fisse per il monitoraggio dell’aria per tipo di centralina che ha fatto registrare il numero massimo

Stato/Pressione
Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria (centraline per 100.000 abitanti) Risposta
Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria (centraline per 100 km

2 di superficie comunale)

Risposta
Concentrazione territoriale delle centraline di tipo traffico, industriale e fondo (numeri indici Italia = 1,0) Risposta
Disposizione di blocchi emergenziali della circolazione per i veicoli a seguito di superamenti dei valori limite di una sostanza inquinante a seconda dello standard emissivo dei veicoli (numero di giorni e numero medio di ore per giorno) Risposta
Disposizione di misure di limitazione della circolazione programmate per i veicoli a scopo preventivo o di riduzione progressiva delle emissioni inquinanti a seconda dello standard emissivo dei veicoli (numero di giorni e numero medio di ore per giorno) Risposta
Disposizione di Zone a traffico limitato (Ztl) a seconda dello standard emissivo dei veicoli (numero di giorni e numero medio di ore per giorno) Risposta
Rumore Controlli del rumore (per 100.000 abitanti) Risposta
Controlli del rumore con almeno un superamento dei limiti (per 100.000 abitanti) Stato/Pressione
Controlli del rumore con almeno un superamento dei limiti (percentuale sul totale degli interventi effettuati) Stato/Pressione
Controlli del rumore per tipo di sorgente controllata (composizione percentuale) Risposta
Controlli del rumore con almeno un superamento dei limiti per tipo di sorgente controllata (percentuale sul totale degli interventi effettuati) Stato/Pressione
Approvazione della zonizzazione acustica Risposta
Approvazione del piano di risanamento acustico Risposta
Trasporti Domanda di trasporto pubblico (passeggeri annui dai mezzi di trasporto pubblico per abitante) Determinante/Risposta
Densità veicolare (veicoli per km

2 di superficie comunale)

Determinante
Autovetture (per 1.000 abitanti) Determinante
Autovetture per standard emissivo (euro 0, 1, 2 e 3 per 1.000 abitanti) Determinante/Pressione
Autovetture per standard emissivo (euro 4, 5 e 6 per 1.000 abitanti) Determinante/Risposta
Autovetture per tipo di alimentazione (composizione percentuale) Determinante
Motocicli (per 1.000 abitanti) Determinante
Motocicli per standard emissivo (euro 0, 1 e 2 per 1.000 abitanti) Determinante/Pressione
Motocicli per standard emissivo (euro 3 per 1.000 abitanti) Determinante/Risposta
Approvazione del Piano urbano del traffico Risposta
Presenza di sistemi di infomobilità Risposta
Presenza del servizio di car sharing Risposta
FIGURA 2. AUTOVETTURE CIRCOLANTI NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA PER TIPO DI ALIMENTAZIONE.

Anni 2009-2013, numeri indici, base 2009=10080 90 100 110 120 130 140 150 2009 2010 2011 2012 2013 Benzina Gasolio Gas o bi-fuel Elettriche e altro