STATO DELL’ARTE SULLA FORMAZIONE MEDICA POST LAUREA

 

I Giovani Medici (SIGM) fanno il punto sulla formazione medica post lauream dopo una stagione di conquiste che giacciono purtroppo inapplicate. Un’analisi tra criticità e prospettive da cui emerge l’urgenza di potenziare il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sulla formazione medica specialistica (in questo articolo i pareri su ROTAZIONI, TRASFERIMENTI e MONTE ORARIO)

Forte e chiaro l’allarme lanciato dall’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) in merito alle molteplici criticità che permangono in seno alla formazione medica post laurea (formazione specifica in medicina generale e formazione specialistica). Mentre in Senato, nell’omnibus sanità, si discute anche di ridefinire il ruolo e i compiti assistenziali dei giovani medici in formazione specialistica e si cerca di capire come poter tamponare i danni derivanti da scellerate quanto immotivate sentenze della giustizia ammnistrativa che ignorano del tutto la programmazione e la qualità della formazione, i Giovani Medici (SIGM) si chiedono come mai il nostro Paese continui a essere riluttante nell’adottare oggettivi meccanismi di controllo che valutino l’operato e la qualità della formazione post-lauream (in verità tale affermazione è ancor più valida per i corsi regionali di formazione specifica in Medicina Generale).

Insistono, in atto, tutta una serie di criticità che creano grandissimo disagio nei medici in formazione e che richiedono urgenti soluzioni. Purtroppo, né il MIUR né il Ministero della Salute, a causa di una dicotomia di competenze in tema di formazione medica post lauream, nonostante siano stati formalmente interpellati per iscritto dal SIGM, continuano a non dare riscontro, rimpallandosi le responsabilità.

Normativa sul monte orario e impatto sulle attività degli specializzandi, un esempio su tutti. La Direttiva 2003/88 del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepita in Italia a partire dal 25 novembre u.s., ha introdotto l’obbligo giornaliero di 11 ore consecutive di riposo (art.3) per i medici e personale del comparto e il limite massimo di 48 ore lavorative settimanali (art. 5 e 6). Tuttavia la stessa Direttiva Europea ha previsto anche possibili deroghe tra le quali quella per i “doctors in training” (art.17). Considerato che il D.Lgs 368/99 prevede che “l’impegno richiesto per la formazione specialistica è pari a quello previsto per il personale medico del Servizio sanitario nazionale a tempo pieno”,è necessario che MIUR e Ministero della Salute chiariscano se il recepimento della normativa sopra citata coinvolga anche i medici in formazione specialistica.

Nonostante molteplici richieste ufficiali di chiarimenti invitati dalla nostra Associazione sia MIUR sia Ministero della Salute hanno ritenuto di non rispondere lasciando che la tematica venisse nei fatti gestita nei modi più disparati a livello locale. Ciò ha causato il paradosso che venissero espresse indicazioni completamente contraddittorie tra loro (status di studente vs status di operatore sanitario a tutti gli effetti) da singole Regioni attraverso circolari interpretative, dai singoli Atenei e, addirittura, dalle singole Scuole e strutture della rete formativa.

Abbiamo altresì registrato il pronto intervento da parte dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica (ONFMS) che, nella persona del Presidente Prof. Roberto Vettor, in copia per conoscenza all’invio del 20 novembre (LEGGI QUI), ha meritoriamente affrontato e offerto un’interpretazione al quesito posto dalla scrivente Associazione nonostante sia stata messa addirittura in dubbio la pertinenza della tematica rispetto alle competenze dell’ONFMS stesso.

“Esprimiamo forte preoccupazione per lo stato inerziale che si registra in tema di miglioramento della qualità della formazione medica specialistica. Infatti, dopo una proficua stagione di riforme, giacciono inapplicate alcune delle più significative innovazioni codificate sulla carta negli ultimi 18 mesi”. Vediamoli nel dettaglio:

1) Il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica (ONFMS)

L’Osservatorio è un organo consultivo del MIUR e, peraltro, rappresenta l’unico consesso in cui siedono rappresentanti del MIUR, del Ministero della Salute, delle Regioni e degli specializzandi. Nonostante l’ONFMS si sia più volte proposto per offrire linee guida e interpretazioni della normativa vigente a beneficio di tutti gli Atenei e di tutti gli specializzandi italiani, continua a non essergli riconosciuto l’esercizio di tali prerogative.

Non si può, inoltre, più tacere che ormai da quasi due anni a questa parte, l’Osservatorio non sia posto nelle condizioni di effettuare le site visit né le attività di monitoraggio della qualità della formazione. Né, dopo due anni di applicazione del concorso nazionale, è stata avviata dal MIUR un’opportuna ricognizione del gradimento dei neo-specializzandi sulle scuole di specializzazione.

Nonostante le difficoltà sopra menzionate sono molte state nelle ultime settimane le proposte avanzate dall’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.), tramite i propri rappresentanti in Osservatorio Nazionale e in Consiglio Nazionale Studenti Universitari.

  • Tra queste un position statement sulla ROTAZIONE degli specializzandi nella rete formativa (LEGGI TUTTO), già approvato dall’Osservatorio Nazionale, che interviene a regolamentare l’assegnazione degli specializzandi nell’ambito delle strutture della rete formativa, garantendo parità di accesso all’offerta formativa, sia per le scuole autonome che aggregate.
  • L’osservatorio si è già espresso su input del SIGM su tematiche di grande rilevanza quali i TRASFERIMENTI (LEGGI TUTTO) e il carico lavorativo alla luce della normativa europea (LEGGI TUTTO)

2) Implementazioni indicatori di performance delle scuole di specializzazione (ai sensi del D.I.M. 68/2015)

Tra gli aspetti innovativi e qualificanti del Decreto Interministeriale sul Riordino degli Ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di area sanitaria (D.I.M. 4 febbraio 2015 n. 68) vi è l’introduzione di specifici indicatori di performance, in aggiunta ai “semplici” standard generali e specifici nonché ai requisiti minimi ad oggi utilizzati ai fini dell’accreditamento ed attivazione delle scuole di specializzazione su presentazione di documentazione prodotta dalle singole Università.

Tali indicatori, che potrebbero porre le premesse per una reale integrazione delle reti formative universitarie con le strutture del Servizio Sanitario Nazionale e favorire il miglioramento delle performance delle singole scuole di specializzazione, a oltre un anno dall’emanazione del DIM, non sono stati implementati. Ciò, a nostro avviso, anche a ragione del fatto che all’Osservatorio Nazionale non sono state attribuite tutte le dovute competenze e i necessari poteri per sovrintendere e indirizzare la formazione medica specialistica.

Inoltre, l’ipotesi di chiedere a un campione di Regioni (perché non a tutte?) di fare una simulazione dell’applicazione degli indicatori individuati (peraltro già depotenziati attraverso la decisione di settarli in rapporto ai valori mediani), con particolare riferimento alla aderenza agli stessi, sta nei fatti ulteriormente procrastinando artificiosamente in avanti i tempi dell’applicazione. Di questo, com’è noto, ne soffrono di più le scuole di area chirurgica. È quindi necessario che il MIUR dia piena applicazione al decreto in oggetto, implementando da subito i richiamati indicatori di performance.

Pieno e totale supporto alla campagna che nasce dal basso.Negli ultimi giorni è nata sul web la piattaforma www.valutalatuascuola.net che rappresenta la grande novità e la speranza di portare finalmente trasparenza nel mondo della formazione delle Scuole di Specializzazione di Medicina. Uno strumento utile al miglioramento della qualità della formazione e, in seconda battuta, all’orientamento degli aspiranti specializzandi alla scelta della sede in vista del prossimo concorso.

 

“Crediamo molto a questo progetto e invitiamo ogni singolo specializzando a farlo proprio poiché va a sanare una carenza cronica del sistema formativo post laurea in medicina: la mancanza di trasparenza – affermano i Giovani Medici SIGM –. Non c’è miglioramento che passi prima dalla valutazione delle criticità di un Sistema. e siccome il miglior modo di parlare di qualità della formazione e trasparenza del sistema è agire ecco che un progetto che dovrebbe essere promosso da un livello istituzionale sta meritoriamente nascendo dal basso”.

I Giovani Medici del S.I.G.M. chiedono con urgenza l’autorevole intervento dei Dicasteri che sovraintendono la formazione medica post lauream affinché le criticità sopra menzionate vengano risolte nel più breve tempo possibile e possano così essere tutelati i diritti dei giovani medici in formazione specialistica

Il Consiglio Esecutivo SIGM