Ordine del Giorno. La Città della Legalità

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Al Presidente del Consiglio
Al Segretario Generale V. Scalogna
Ordine del giorno: Ragusa, la Città della legalità
I sottoscritti
Mario D’Asta Mario Chiavola, Sonia Migliore, Manuela Nicita

Dato che:
-L’Italia è prima per corruzione tra i paesi dell’Ue. Lo scrive nero su bianco l’ultima classifica della corruzione percepita, il Corruption Perception Index 2014 di Transparency International, che riporta le valutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corruzione di 175 paesi del mondo. L’indice 2014 colloca il nostro paese al 69esimo posto della classifica generale, come nel 2013, fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Unione Europea. Nel CPI 2014 l’Italia è sorpassata dalle migliori performance di Sud Africa e Kuwait (in 67esima posizione) e seguita da Montenegro e dall’isola africana di Sao Tomé (in 76esima posizione). Nel G20 si colloca in una posizione inferiore a tutte le nazioni europee, sorpassata come è prevedibile da Usa e Canada, ma anche da Arabia Saudita e Turchia;

-La percezione della corruzione delle istituzioni governative in Italia sfiora il 90%, al top tra i paesi Ocse: è il dato che emerge da una tabella contenuta nel documento Ocse “Curbing corruption” (“Mettere un freno alla corruzione”), che cita lo studio Gallup, secondo il quale l’Italia è seguita da Portogallo e Grecia. La percezione più bassa è in Svezia ed è inferiore al 15%. La media dei Paesi Ocse si colloca sotto il 60%. La Svezia è il Paese con la più bassa percezione della corruzione (inferiore al 15%). Tutto questo al 25 marzo del 2015. Si pensi a Mafia Capitale, un processo corruttivo che ha coinvolto tutte le forze politiche che hanno governato fino a quel momento;

-le statistiche ci dicono che la crisi economica e la corruzione procedono di pari passo, nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra. Ciò mina la fiducia dei mercati e delle imprese, scoraggia gli investitori stranieri, determinando una perdita di competitività del Paese che dobbiamo assolutamente contrastare. Pertanto la legalità è conditio sine qua non per lo sviluppo;

Preso atto che questo Governo e Parlamento hanno prodotto alcuni dispositivi legislativi quali:

– Il decreto legge n. 90/2014 convertito in legge n. 114/2014, sopprimendo l’AVCP e trasferendo le competenze in materia di vigilanza dei contratti pubblici all’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha ridisegnato la missione istituzionale dell’ANAC.
Questa può essere individuata nella prevenzione della corruzione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate anche mediante l’attuazione della trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, nonché mediante l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici, degli incarichi e comunque in ogni settore della pubblica amministrazione che potenzialmente possa sviluppare fenomeni corruttivi, evitando nel contempo di aggravare i procedimenti con ricadute negative sui cittadini e sulle imprese, orientando i comportamenti e le attività degli impiegati pubblici, con interventi in sede consultiva e di regolazione. La chiave dell’attività della nuova ANAC, nella visione attualmente espressa è quella di vigilare per prevenire la corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche e al contempo aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, riducendo i controlli formali, che comportano tra l’altro appesantimenti procedurali e di fatto aumentano i costi della pubblica amministrazione senza creare valore per i cittadini e per le imprese.

-“Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)”(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale serie generale n. 110 del 14 maggio 2015). Le segnalazioni, nel settore pubblico e in quello privato, di casi di corruzione vengono tutelate garantendo riservatezza.Il testo approvato rafforza in chiave anticorruzione la tutela di chi segnala illeciti. Da un lato implementa la norma già vigente per gli impiegati pubblici includendo gli enti pubblici economici e gli enti di diritto privato sotto controllo pubblico, dall’altro allarga la tutela al settore privato inserendo specifici obblighi a carico delle società nei modelli organizzativi previsti dalla legge. Si tratta di una legge che permetterà di tutelare chi denuncia la corruzione, che inverte l’onere della prova a carico del datore di lavoro, e le denunce potranno essere anonime, ma devono essere assolutamente documentate e circostanziate.
Il termine inglese whistleblower non trova per ora equivalenti termini in italiano che rendano il concetto: si tratta di un individuo che denuncia – per il bene pubblico – comportamenti illeciti che avvengono nel luogo in cui lavora (organizzazione sia pubblica che privata), attraverso segnalazioni circostanziate, sia alle autorità competenti sia nei canali eventualmente preposti all’interno dell’organizzazione stessa, sia pubblicamente ad esempio attraverso i media. E’ una figura giuridicamente protetta e sempre più ritenuta ruolo di utilità pubblica.

Dato che a Ragusa:
– già da tempo si organizzano, grazie “Coordinamento Cittadino dei Movimenti e delle associazioni giovanili”, gruppo informale che riunisce gli attivisti e i giovani cittadini sensibili alla partecipazione civile, eventi e manifestazioni che rimettono al centro l’importanza della legalità nella nostra città
-il 21 marzo è la giornata nazionale della legalità organizzata da Libera e che a Ragusa già da diversi anni si organizzano manifestazioni di piazza e cortei
– Il 19 luglio in onore alla memoria dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino a Ragusa si organizza una fiaccolata in memoria dell’eroe Paolo Borsellino chiamata “Ragusa Non Dimentica”
– Le suddette manifestazioni richiamano alla memoria della cittadinanza la morte e il sacrificio coraggioso del magistrato Paolo Borsellino, della sua scorta e di tutte le donne e gli uomini uccisi dalle mafie, ma anche di tutte le altre vittime come Giovanni Falcone, il giudice Livatino, Pino  Puglisi, Peppe Fava, Peppino Impastato, solo per citare alcuni esempi, ma volendo ricordare in maniera aspecifica e generale tutti coloro che, per il loro impegni hanno dato la loro vita, ma la mette anche in allarme in favore di una duratura, continua e vigile sorveglianza nei confronti del fenomeno mafioso;

-La manifestazione ha l’obbligo di impattare sulle coscienze e il sistema di pensiero che vivacchiano nel cono d’ombra dell’omertà e del lassismo, in un Paese sconvolto dalle peggiori barbarie.
-La rilevanza sociale, ideale, culturale dell’iniziativa è, dunque, indiscutibile,  ponendo  l’accento sui valori che stanno a fondamento della Repubblica e della sua Costituzione e creando un nodo di confronto importante per la città di Ragusa e i comuni limitrofi, nell’arco di quella grande battaglia nazionale che intende abbattere il fenomeno mafioso;
-dato che è nostra intenzione creare un modello di città educativa ed educante che mette la centro la cultura della legalità e dell’antimafia non solo nei confronti della città tutta, ma soprattutto delle nuove generazioni che rappresentano il futuro del nostro paese, della nostra terra e della nostra città;
– ritenendo  che il nostro impegno va nella direzione della “Educazione alla Legalità “ e vuole aiutare i giovani a modellare un futuro più responsabile e sereno, progettando percorsi tesi alla promozione del  ruolo attivo dell’educazione civica e morale nel rafforzamento della società civile contro il crimine e la corruzione, ritenendo che solo attraverso azioni propositive e concrete di promozione dei valori si possa ottenere un miglioramento generale della qualità della vita, è necessario concentrare gli sforzi sull’educazione civica e sulla responsabilizzazione di quelli che, oggi bambini o adolescenti, domani saranno cittadini adulti, in grado, con le loro scelte, di promuovere cambiamenti nella nostra società.
– La legalità – afferma un documento della CEI del 1991 – è «insieme rispetto e pratica delle leggi». Non solo rispetto di norme imposte dall’alto, ma pratica quotidiana di regole condivise. Così intesa – continua il documento – «la legalità è un’esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune».
“Un’esigenza fondamentale”: fondamentale diventa allora educare ed educarci alla legalità, o meglio alla responsabilità.
– La legalità è l’anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, che salda l’io al “noi”. Per questo non bastano le regole. Le regole funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti con quelle scelte. Il rapporto con le regole non può essere solo di adeguamento, tanto meno di convenienza o paura. La regola parla a ciascuno di noi, ma non possiamo circoscrivere il suo messaggio alla sola esistenza individuale: in ballo c’è il bene comune, la vita di tutti, la società.
-L’educazione alla legalità si colloca allora nel più ampio orizzonte dell’educarci insieme ai rapporti umani, con tutto ciò che questo comporta: capacità di riconoscimento, di ascolto, di reciprocità, d’incontro, di accoglienza. Nella consapevolezza che la diversità non solo fa parte della vita ma è la vita, la sua essenza e la sua ricchezza.
– Il principio di legalità afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario.
– approvato l’ordine del giorno “Più Scuola Meno Mafia”

IMPEGNANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE  E FANNO VOTI

Sulla opportunità di :

-continuare a sostenere organizzativamente, economicamente e logisticamente la manifestazione del 21 marzo e del 19 luglio;
-di dedicare la giornata del 21 marzo a Giancarlo Grigio, recentemente scomparso, cattolico ideatore insieme ad altri del movimento a sostegno di queste iniziative
di organizzare iniziative formative, socio-culturali anche per la data del 23 maggio in ricordo di Giovanni Falcone, ma anche del Generale Dalla Chiesa, di Peppino Fava, di Livatino, di Peppino Impastato, Pino Puglisi, e altri,  dentro le scuole, con le scuole attraverso percorsi, concorsi a premi;
-di pensare ad una città educativa ed educante che possa anche andare oltre le giornate ed entrane nell’anima dei giovani per parlare dei valori dell’Antimafia, della Legalità, della Costituzione
-di pensare di organizzare assemblee il primo giorno dell’anno di concerto con gli istituti e dirigenti scolastici sulla fondamentale importanza dei valori della legalità;
– di istituzionalizzare tutti questi percorsi rendendoli sistematici e organici alle attività del Comune e non lasciarli solo sulle gambe delle pur lodevoli iniziative dal basso delle sensibilità in città

Ragusa 02/02/2016
Mario D’Asta
Mario Chiavola
Sonia Migliore
Manuela Nicita