CULTURA, SE CI SEI BATTI UN COLPO…Beh effettivamente….

Lettera al Direttore di RagusaOggi

CULTURA, SE CI SEI BATTI UN COLPO

Foto_cultura

Egregio Direttore, avrei piacere di sollevare sul suo giornale la tragica situazione della cultura e dei beni culturali nella nostra città.

Non è che il problema sia solo nostro, anche in Sicilia e in giro per l’Italia ci sono notizie situazioni allarmanti, ma si potrebbe sperare che, negli ambiti locali, si cercasse di arginare il baratro che minaccia ogni forma di cultura e di bene culturale.

L’avvento dei grillini nella nostra Ragusa era stato salutato con grande sollievo per la presenza fra gli amministratori di figure tutte qualificate e con curricula di rispetto.

Passati ormai due mesi dall’insediamento, non solo non è stato nominato un assessore ma non si è spesa una sola parola sulla cultura. Evidentemente la sensibilità in questo delicato settore non è questione di titoli di studio. Fare cultura non significa nemmeno, necessariamente, spendere soldi ma anche solo parlarne, confrontarsi, fare proposte. Cultura può essere anche solo organizzare un incontro alla villa comunale, dove un assessore ci parla di urbanistica o di archeologia industriale, di ambiente o di parchi naturali, pensi quante persone avrebbero piacere di intrattenere anche una piccola platea con interventi sui temi più svariati.

Invece nulla, un quadro desolante fatto delle solite elargizioni per spettacoli forse degni ma che non fanno e non costituiscono cultura, se non altro per l’ordinarietà con cui vengono proposti.

Non parliamo poi dei beni culturali che sarebbero destinati anche ad attirare turisti, c’è un silenzio assordante su chiese, palazzi, strutture varie, chiuse e all’aperto, che dovrebbero essere valorizzati attraverso l’utilizzo e inseriti in un circuito virtuoso di luoghi da visitare e sfruttare insieme.

Non le sembrerebbe opportuno sollecitare quanti apprezzano e capiscono intimamente il significato di cultura per dare una scossa all’ambiente, rivolgendo soprattutto ‘attenzione alla diffusione del concetto di cultura presso le nuove generazioni che, in questo stato di cose, saranno i primi a fare le spese di questo stato di decadenza?

Lettera firmata