Giornale Ibleo: “Il politico dal futuro assicurato”. Alcune mie riflessioni

Il politico dal futuro assicurato

Le prerogative e i presupposti ci sono tutti: giovane, bello, professionista, fine dicitore, non si sa se nel partito adatto ma di certo nella corrente giusta, quel tanto di comunista che non guasta in un giovane democristiano e quel tanto di democristiano essenziale per fare strada nella sinistra.
Giovane, ancora medico specializzando, senza posto fisso, ma già viceSegretario provinciale del PD, esponente più in vista dei renziani della ex provincia di Ragusa, con solidi legami coi personaggi che contano, già condizionante ago della bilancia fra le due più agguerrite componenti del partito provinciale, entrambe costrette al confronto e al colloquio per uscire dalle sabbie mobili di una inestricabile impasse congressuale e assembleare.
Il comunicato odierno compendia tutto quanto di positivo comprende il soggetto: una esortazione alla calma e alla moderazione, un auspicio per il necessario confronto che appare oggi inderogabile dopo le tensioni all’assemblea provinciale del PD, svoltasi a Villa DI Pasquale.
E qui viene fuori, subito, il trionfo del politico ormai svezzato, perché definire tensioni le contrapposizioni, al limite della rissa, fra la componente Calabrese e i vittoriesi, (forse è più chic chiamarli ipparini) ha del surreale, sembra di ascoltare Moro o Fanfani, perché chi conosce Mario D’Asta sa che dietro l’aspetto serioso, contrito, dispiaciuto per gli accadimenti spiacevoli, ci può essere, ma non è detto, (è solo maldicente illazione di chi scrive) la sottile sazietà del protagonista che si gode lo spettacolo, della serie: ‘ammazzatevi, che io vado avanti’, tipica del politico di razza.
Non ci sentiamo, né siamo capaci di aggiungere altro ai contenuti della nota che rasenta la perfezione della dialettica politica e che riportiamo integralmente a beneficio dei lettori:
“Le tensioni registratesi in queste ultime ore in seno al Partito Democratico, durante i lavori dell’assemblea provinciale, cozzano con l’entusiasmo che fino a martedì scorso avevamo tutti manifestato per il consenso che ci ha tributato l’area iblea alle ultime consultazioni europee, in linea con quanto accaduto nel resto d’Italia”. Sono le dichiarazioni del vicesegretario provinciale del Pd, Mario D’Asta, rammaricato per i problemi registratisi quando, invece, si sarebbe dovuto puntare all’unità.
“Sia chiaro – afferma D’Asta – che non intendo ergermi a moralizzatore nei confronti di chicchessia né insegnare a questo o a quello quale condotta tenere all’interno del partito. Ma è fin troppo evidente che certe situazioni rischiano di pregiudicare la bontà e la ragionevolezza dei percorsi di costruzione e di unità fin qui portati avanti. E’ naturale che, per quanto mi riguarda, assieme alle democratiche e ai democratici con cui abbiamo condiviso questo percorso, ci muoveremo sempre di più nell’alveo della responsabilità e della corresponsabilità, del dialogo e dell’unità complessiva del Pd provinciale non ritenendo possibile che eventuali situazioni di incertezza proseguano oltre. Pluralismo e unità sono due valori troppo importanti per il nostro partito. Più volte abbiamo detto che il nostro intento deve essere quello di fare cambiare verso, in perfetto stile renziano, all’area iblea e al nostro partito provinciale. Ma così facendo non dimostriamo di mantenere fede a tale assunto. Troppe le emergenze territoriali e i nodi strategici da affrontare per il futuro del nostro territorio: rilancio economico, questioni sociali ed emergenza povertà, turismo e cultura, infrastrutture, libero consorzio dei comuni. Questi alcuni dei temi, giusto per fare alcuni esempi, assieme a tanti altri. Ecco perché invito tutti alla calma, alla moderazione e ad attivare prontamente e celermente i confronti necessari. Solo con il confronto e con il dialogo un grande partito come il nostro potrà uscire con proposte di spessore per il territorio e per la collettività iblea, che è poi il punto prioritario su cui intendiamo muoverci. E’ necessario farlo e farlo in fretta, perché già troppo tempo è passato. Dobbiamo capitalizzare quel grande risultato che i nostri elettori hanno dato al nostro partito ricreando le condizioni di entusiasmo, di partecipazione e di elaborazione politica anche e soprattutto sui territori”.

Direttamente dal link

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Alcune mie riflessioni

Grazie Cesare, alcune considerazioni
1- Eccessivamente generose ed assolutamente esagerate le tue valutazioni su di me. E anche se vengono anche fuori critiche sottili, le accolgo con serenità. Grazie comunque
2 Politico di razza?! Futuro assicurato?! Macchè… Mi basterebbe che fosse assicurato il futuro della Nostra Terra, della Nostra Provincia (quale?) per dare un senso all’impegno civico, ancor prima che politico, di una nuova generazione
3 L’avevo scritto in qualche post fa: “Nè Comunista, Nè Democristiano”, categorie storicamente superate (con il rispetto dovuto per la memoria storica e per l’importanza e il significato storico che ancora oggi rappresentano). “Semplicemente Democratico”, per le riforme, contro i conservatorismi di tutte le Destre
4 Dall’articolo sembra che non abbia assunto posizioni o che le mie, le nostre scelte, siano il frutto di una strategia studiata. No, solo il sano e convinto tentativo, non senza qualche sforzo, di porre il tema dell’unità e della responsabilità. Abbiamo difeso il nome della minoranza alla Presidenza del PD. Abbiamo bisogno di un partito autorevole ed unito che sappia elaborare in fretta proposte per i nostri territori. Troppe le emergenze, facciamo in fretta. Tante le opportunità di questo territorio, non le sprechiamo.
Mario