VEDUTA SU DONNAFUGATA IMPERAT …. PRO DOMO SUA…

Condivido l’analisi di Giuseppe Nuccio Iacono (leggi sotto).
Domani mi faccio carico di riportarla in Consiglio Comunale. Il mio non vuole rappresentare una difesa ideologica di un ambientalismo integralista e sfrenato, fondamentalista e spropositato, ma solo la ragionevole difesa a tutela di una delle bellezze della Nostra Terra, dei Nostri Paesaggi, Patromonio non solo Culturale, non solo Storico, non solo Agricolo, ma anche e pertanto, per tutte le caratteristiche testè citate, Turistico. Una Comunità che costruisce con questi criteri (quali?), con questi valori (quali?) non va bene. Da più che altro la sensazione di non avere una Visione di Comunità, o quantomeno, una Visione di Città/Comunità che non condivido
Lo dirò domani in consiglio comunale
Giuseppe Nuccio Iacono scrive su Facebook
VEDUTA SU DONNAFUGATA IMPERAT …. PRO DOMO SUA…

MI sono giunte delle interessanti foto scattate da turisti che sono rimasti “meravigliati” da alcune nuove villette in costruzione, tra il silenzio di un paesaggio agricolo unico nel suo genere, sulla cima della collina, con meravigliosa veduta sul Parco e Castello… Se dalle villette la veduta è invidiabile certamente non lo è la veduta opposta dal castello sulla collina. Suppongo che tutto sia sotto l’egida della legittima autorizzazione e di ogni nulla osta rilasciato da uffici comunali “competenti”. Non penso ad opera abusiva perché sono certo che l’amministrazione di riferimento non l’avrebbe permesso. Anche SE tutto è legale e autorizzato… resto comunque contrariato nel vedere il profilo di quel paesaggio che appartiene a tutti noi minacciato nella sua integrità. Era proprio urgente? Necessario? Indispensabile occupare quello spazio e costruire lì e non in un altro luogo? Mi chiedo…. E vi chiedo… “ono solo io a restare mortificato nel vedere queste villette con vista su Donnafugata come una azione che deturpa, sfigura e altera l’armonia dell’ambiente??? O qualcun altro ne resta colpito?. Attorno al Castello di Donnafugata il paesaggio resiste ma soffre e rischia di soccombere pian piano agli appetiti personali di pochi a danno di tanti. Bisognerà capire che un monumento, il castello nel nostro caso, non è un organismo limitato alle proprie mura perimetrali…..MA VIVE INSIEME E DENTRO IL PAESAGGIO…. e assume un suo significato anche dall’ambiente che lo circonda. Come direbbe Ben Gautier “è tutto ciò che circonda l’oggetto che forma la sua aurea, la sua poesia”.

Considero la cementificazione, ossia il ricoprire di nuove costruzioni un territorio, perlopiù senza rispetto per l’ambiente come APOTEOSI dell’INCIVILTA’. E tutto quel tempestare il territorio senza soluzione di continuità di villette, casette ecc rappresenta il vulnus che testimonierà alle future generazioni la bramosia, gli appetiti e la rozza incultura di pochi a danno di tutti.
Guardando un po’ ovunque mi chiedo…dov’è finito il nostro diritto al paesaggio? CHI SONO i responsabili che hanno consentito o prodotto il degrado del nostro ambiente agricolo e causato la riduzione della qualità del nostro paesaggio e sfregiato indelebilmente la forza del nostro patrimonio storico architettonico?

Se non si frena o si limita la corsa intensiva alla coltivazione di funghi edilizi e cementiferi (tra i più velenosi) attorno Donnafugata si perderà quel felice e oramai raro connubio tra architettura storica e paesaggio agrario. Ricordiamoci che anche il paesaggio agrario appartiene alla nostra tradizione e rappresenta un “bene territorio” e, quindi appartiene alla collettività.

foto di Giuseppe Nuccio Iacono.
foto di Giuseppe Nuccio Iacono.
foto di Giuseppe Nuccio Iacono.