Lettera alle associazioni Sociali e/o di Volontariato

Nella mia idea di nuova politica e di politica nuova  è presente la necessità di  sostenere il disagio dei cittadini e ascoltarli; credo che la Nostra Città debba ripartire dall’esempio di coloro che dedicano con abnegazione la loro vita agli altri, e, credo che la nostra città debba mettere in condizione le persone di buona volontà nel poter esprimere questa vocazione.

Chi sono gli “ultimi” ?

Gli “ultimi” sono i bambini, gli uomini e le donne che, per le loro disabilità fisiche e/o intellettive, le loro sofferenze e i loro bisogni vengono spesso “dimenticati” dalla comunità, ma mai dalle Associazioni Sociali o di Volontariato

E’ urgente ed indispensabile l’attivazione di un fondo sociale da una parte e la riprogrammazione dei “Servizi Sociali” dall’altra per tutte quelle Associazioni che, da sempre, si sono occupate dei “dimenticati” o degli emarginati. Il compito delle Associazioni Sociali o di Volontariato è proprio quello di riaccendere negli “ultimi” la fiamma della vita, prendendosi cura di loro.
Il nostro compito, da cittadini e ancor più da politici, cioè coloro che si occupano della “Cosa Pubblica”-  è quello di prenderci cura di loro e anche delle Associazioni Sociali affinchè possano essere supportate e sostenute.

Il taglio dei fondi dallo Stato agli enti locali non può assolutamente perpetrarsi senza porre un freno alle esigenze del territorio e  non può rappresentare una risposta alla nota crisi economica esistente, non deve porsi come un’esacerbazione della stessa situazione economica  delineando una spending rewiew che condurrebbe solo all’assenza totale di una comunità solidale, quale dovrebbe essere, secondo la Carta Costituzionale, la nostra.

Perché? Perché una comunità senza servizi per anziani, per disabili, per famiglie bisognose non può essere solidale né civile. Sostenere  il lavoro delle Associazioni Sociali, nella nostra società, significa non favorire solo i “più bisognosi,  ma l’intera società: non può esistere civiltà senza rispetto e riconoscimento dell’altro.

Ho già provveduto nel dettaglio a comunicarlo, qualche mese fa, al Commissario Rizza, ma non vi sono state né risposte né fatti. E’ urgente una risposta politica ed io la promuovo e la sostengo nella possibilità di elaborare proposte concrete che possano realmente affrontare le emergenze sociali del nostro territorio, aiutando praticamente chi versa in condizioni di disagio psico-fisico e sociale.

Nei giorni 1 e 2 gennaio 2013 ho scelto di passare la notte accanto agli indigenti della Nostra Città, persone “ricche” di valori e principi saldi, fra cui l’onestà e l’importanza del lavoro. Queste persone, che ho avuto la possibilità di conoscere meglio in quelle due notti, hanno deciso di rendere manifesta la loro disperazione dormendo all’aperto, coprendosi non solo di indignazione, ma anche di speranza.

La speranza di quelle persone, ma di tutte le persone che soffrono, è diventata  anche la mia e sicuramente quella di tanti altri ragusani e italiani;  la speranza di cui ci siamo “coperti” è quella di poter credere in Ragusa, nella sua ri-nascita politica e quindi anche economica e sociale, e la ri-nascita sociale la leggo certamente nella riprogrammazione del terzo settore sia nell’esaltazione del valore del merito che dell’equità delle Associazioni.

Credo sia necessario non creare discriminazioni nella distribuzione dei fondi e ci batteremo insieme affinchè ciò venga prima affrontato e poi risolto. Non può esistere l’Associazione di serie A e quella di serie B e quindi riteniamo necessario usare un sistema basato sul merito e non più sulla “segnalazione”. Ho denunciato questa situazione incresciosa sia in una conferenza stampa, che in un comunicato stampa, e sono pronto a continuare a sostenere questa battaglia pubblicamente e in Consiglio Comunale.

Questo è uno fra i tanti punti programmatici del mio programma da consigliere comunale e da giovane medico ragusano che ha scelto di dedicare la propria vita professionale  alla Sanità Pubblica e nella Medicina Sociale, che ha scelto di dedicare tanto impegno e  tanta passione alla Cosa Pubblica aderendo senza se e senza ma all’Area Renzi diventandone il responsabile cittadino e provinciale quando ancora Renzi era semplicemente un Sindaco e non un leader nazionale.

Nella vita ci vuole coraggio ed è lo stesso coraggio che userò per portare avanti con determinazione queste battaglia di dignità e di giustizia.

 

Con l’impegno e la passione di sempre

Mario D’asta

Candidato al Consiglio Comunale nel Partito Democratico

Responsabile provinciale e cittadino Area Renzi