Renzi appoggiato anche dall’Internazionale socialista

Matteo Renzi prepara il ritorno e all’Espresso dice: “Letta andrà avanti ma le larghe intese non diventino un’ideologia”

L’Huffington Post  |  Di Pubblicato:

Il ritorno di Matteo Renzi ventitre giorni dopo. Il sindaco di Firenze torna a parlare dopo due settimane di ferie negli Stati Uniti con i figli. L’ex rottamatore rompe così nuovamente il silenzio stampa, con lo stessa schema con cui aveva deciso di farlo l’ultima volta: sceglie la festa del suo partito, il Pd, sceglie un luogo di provincia semi sconosciuto. Il 7 agosto era salito sul palco di Bosco Albergati, piccolo paese in provincia di Modena ora è il turno di Borgo Sisa, minuscolo centro in provincia di Forlì. La rossissima (chissà ancora quanto) romagna.

Stesso posto stesso format: Matteo solo sul palco, nessun intervento scritto al massimo una scaletta con i punti fondamentali, maniche di camicia arrotolate e sguardo diretto verso il suo popolo. Chi lo ha sentito in questi giorni racconta di un Renzi sereno e concentrato, con ogni probabilità userà gli stessi toni del suo ultimo intervento, parlerà di Pd e della sua idea di partito, farà qualche accenno ai fatti nazionali senza però dare spago ai detrattori: “Al governo serve un nemico? Non sarò io, non ho nessuna intenzione di dargli la spallata” dice il sindaco di Firenze in una chiacchierata con Marco Damilano pubblicata sull’Espresso.

Renzi è convinto che il governo durerà: “Perché – dice – conviene anche a Berlusoni ma – ammonisce – le larghe intese non possono diventare un’ideologia” e sul Pd: “Dovrà incalzare ogni giorno il governo con una proposta, voglio un Pd della base e non del vertice della piramide dei sindaci e non dei burocrati”.

Prime avvisaglie del Pd che sarà, targato Renzi: “Alt – dice sempre all’Espresso – prima bisogna fare il congresso, mica è scontato! È il congresso per me non è la rivincita delle primarie2012”.

Intanto però molto si muove intorno alla candidatura del sindaco di Firenze alla guida del partito, anche alcuni “insospettabili” “Non possiamo non dirci renziani perché Matteo Renzi “rappresenta un’idea d’innovazione e una speranza per l’Italia” e con la sua dichiarazione “il mio Pd sarà nell’Internazionale Socialista”, si è spinto “dove mai avevano osato altri leader democratici, da Massimo D’Alema a Walter Veltroni, fino a Pierluigi Bersani”. Firmato: l’internazionale socialista.